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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Rimbambimenti, di Andrea Cosentino

 



Il grande, inimitabile Andrea Cosentino ha piacevolmente stordito il pubblico del TeatroBasilica con il suo Rimbambimenti, uno spettacolo privo di consequenzialità narrativa, sostenuto da un fuoco d’artificio verbale fatto di continue associazioni di idee, digressioni, spiegazioni scientifiche, aneddoti, brevissimi ricordi, gags e interazioni con il pubblico. Nel vortice della sua assoluta anarchia linguistica, Cosentino cavalca temi come l’inesorabile passare del tempo, la senescenza e la morte.

La sua vuole essere una conferenza, o meglio, un Ted Talk, sulla fisica quantistica e sulla relatività del tempo.

Sulla scena, appare alle sue spalle la grande scritta RIMBAMBIMENTI, sulla destra il desk dove Lorenzo Lemme, imbacuccato in una astrusa tuta impermeabile rossa, agisce sulle musiche dal vivo manipolandole con effetti sonori vari. Sulla sinistra, un banchettino con sopra una palla, una bottiglietta d’acqua, una piccola tromba e uno specchio e, più in là, un contenitore di cartone dal quale estrae un pupazzo a mano vera al quale dà voce lui stesso.



 Il pupazzo è un vecchio professore di fisica affetto da Alzheimer che esordisce affermando che il tempo non esiste. Nessun fisico sano di mente avrebbe detto una cosa simile. Einstein, al quale il vecchio scienziato fa riferimento, asserisce che non esiste passato e futuro, ma solo il presente che può corrispondere al passato o al futuro per osservatori collocati in universi lontani. Cosentino che è molto documentato su queste questioni, ne approfitta per interagire con il pubblico, chiedendo l’ora e dimostrando che sulla scena l’orologio è un po’ in avanti. Eppure spazio scenico e platea non sono di certo lontani. Più avanti racconta il paradosso del nonno  per far capire al pubblico che il tempo è inesorabilmente irreversibile. Ma l’attore immagina improbabili viaggi indietro nel tempo, come quello del panino imbottito di pollo che, passo dietro passo, diventa un pezzo di gallina.

Lo scienziato pupazzo, del resto, perde spesso il filo del discorso perché la sua memoria è molto labile e Cosentino non perde occasione per spiegare teorie della fisica quantistica in modo un po’ bislacco. Non si lascia scappare occasione per sfoggiare gags irresistibilmente comiche. Dà per scontato che gli spettatori siano ignoranti e saltella per ben tre volte a piedi giunti dicendo “e adesso come ve la spiego questa cosa, mannaggia santa”.

La narrazione si fa sempre più caotica e frammentaria, l’attore scherza sulle teorie della fisica quantistica e si concede divagazioni esilaranti. Non spiega cosa siano i quanti, ma dice con enfasi che sono proprio tanti, tanti. Secondo lui la gravità è una forza che ci fa cadere tutti giù per stare insieme sulla Terra a tenerci compagnia.

Ogni tanto si avvicina a Lemme e suona la sua tromba un po’ per far tirare il fiato al pubblico, un po’ per scandire i tempi della rappresentazione. Poi torna al suo posto e tira fuori dallo scatolone un’altra marionetta, un buffo uccello parlante che dialoga con il vecchio scienziato sempre più accasciato e prossimo alla morte.  

Dopo aver accennato al principio di indeterminazione formulato da Heisenberg nel 1927, Cosentino spiega il paradosso del gatto di Schroedinger che ha lo scopo di illustrare come la meccanica quantistica risultati paradossale se applicata a un sistema fisico macroscopico. Ma Cosentino dà per certo il paradosso: prendete un gatto, mettetelo in una scatola, nella scatola mettete anche una particella radioattiva e un contatore Geiger collegato a un distributore di veleno. La particella, nel giro di un’ora, ha le stesse probabilità di decadere e quindi di azionare il contatore Geiger che fa uscire il veleno e uccide il gatto oppure di rimanere nel suo stato e lasciare la situazione com’è. Ma finché non apriremo la scatola non potremo saperlo e per noi il gatto sarà sia morto sia vivo.

 

Così si spiega perché sullo scatolone che contiene le marionette sia scritto in rosso: vivo/morto. Cosentino è abilissimo a dar vita alle cose morte . Alla fine tira fuori un braccio e una gamba del vecchio scienziato che non ha memoria di tutto quello che ha studiato. Ora è prossimo ad entrare dentro un buco nero dal quale non è possibile far ritorno.

Lo spettacolo mette insieme teatro di figura, con tanto di pappagallo di pezza che ripete, a comando, tutto quello che dice il pupazzo o l’attore stesso e tanta musica che crea una drammaturgia sonora che incastra perfettamente con quella testuale, Si ride di gusto ma lo spettacolo termina su note malinconiche. Viviamo nell’indeterminazione, percepiamo gli oggetti che ci circondano solo nominandoli, il tempo è un qui e ora che diventa passato in un batter d’occhio. E la memoria non è mai oggettiva, per sua natura.

Cosentino sa di essere un attore comico e, tanto per non sbagliarsi, lo ribadisce, ma poi, avvicinandosi al pubblico gli chiede “e voi chi siete?”.

Un capolavoro.

 

Scheda tecnica

Rimbambimenti, Un Ted Talk senescente in salsa Punk, di e con Andrea Cosentino.
Drammaturgia sonora e musica dal vivo di Lorenzo Lemme. Progetto scenico: Paola Villani. Realizzazione pupazzo: A e B. Luci: Raffaella Vitiello. Costumi: Anna Coluccia. Collaborazione artistica: Michele Aiello, Rita Frongia, Margherita Masè, Giulio Sonno. Produzione Crampi.
Foto concesse dall’Ufficio stampa. Visto al TeatroBasilica di Roma il 29 febbraio 2024

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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