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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Roberto Ferri, "Noli Foras Ire"

Fig. 1


Il Palazzo delle Esposizioni di Roma ospita nella sala fontana, fino al 2 Giugno 2013, la mostra Roberto Ferri “Noli Foras Ire” e la presentazione della Via Crucis per la Cattedrale di Noto.

Nella sala, si possono ammirare trentasei opere (ventiquattro dipinti su tela e dodici fra disegni e bozzetti preparatori realizzati con tecniche miste); molti dei dipinti con soggetto profano che rappresentano l’alta espressione della poetica e dello stile di Ferri, testimoniano il recupero dei modelli classici rendendoli nuovamente attuali.

Roberto Ferri è nato a Taranto nel 1978, dove consegue la maturità al liceo artistico “Lisippo”. Inizia a studiare pittura come autodidatta e, trasferitosi a Roma nel 1999, approfondisce la sua ricerca sulla pittura antica, dall’inizio del Cinquecento alla fine dell’Ottocento. È ispirato dai pittori del barocco (in particolare da Caravaggio) e da altri antichi maestri del Romanticismo, dell’accademismo e del Simbolismo (David, Ingres, Girodet, Gericault, Gleyre, Bouguereau, Moreau, Redon, Rops, eccetera).

Il suo debutto risale al 2003, anno della sua prima mostra personale dal titolo: “Roberto Ferri e il sogno del Parnaso”, presso il centro d’Arte Contemporanea “Luigi Montanarini” di Genzano di Roma, curata dal critico e storico dell’arte Roberto Maria Siena. Questa mostra è fondamentale perché segna, a mio avviso, l’ingresso di Ferri fra i pittori figurativi “conteFig. 2mporanei”.

Alle pareti della sala fontana del Palazzo delle Esposizioni, possiamo ammirare i dipinti a tema religioso che raffigurano le quattordici stazioni della Via Crucis, commissionati a Roberto Ferri nel 2010 per la Cattedrale di Noto. Nel dettaglio della Flagellazione, opera realizzata nel 2011 che rappresenta la I stazione (Fig. 1), la figura di Cristo, con le braccia incatenate e le mani che poggiano sulla mezza colonna, è delineata da morbide linee e i tratti fisici vengono definiti dalla luce che irradia il suo corpo. Colpiscono la drammaticità del volto, rappresentato di profilo e nascosto dal braccio sinistro, le dita della mano destra e i segni sulla fronte che indicano una tensione fisica, psichica e soprattutto emotiva.Fig. 3
È interessante ricordare che alcuni dei dipinti presenti in mostra furono esposti a Palazzo Grimani di Venezia nel 2011 in occasione della Biennale Internazionale d’Arte. Proprio da questo evento nasce l’idea di Roberto Ferri e del critico e giornalista Fabio Isman di mostrare in anteprima le opere nella sala fontana del Palazzo delle Esposizioni di Roma, prima di procedere all’ubicazione definitiva nella Cattedrale di Noto.
All’interno della sala circolare, possiamo osservare l’opera dal titolo Nella Morte Avvinti del 2011 (Fig. 2), dove Ferri fonde il suo pensiero con quello della sua compagna, narrato dall’incisione sulla tomba posta dietro i due innamorati in primo piano “qui deposito le mie lacrime, parte di me, frutto intimo che si fa specchio”.

In un altro dipinto presente in mostra, dal titolo Requiem (Fig. 3), l’artista reinterpreta il tema del requiem raffigurando un angelo accolto da figure mefistofeliche per far emergere la fine della sua parte benigna e la rinascita di quella maligna, simboleggiata dallo scarafaggio che penetra sotto la pelle della sua mano. La volontà di fondere il bene e il male, contraddistingue alcune delle opere di Ferri presenti in mostra. Nella tela dal titolo Lucifero, opera del 2013 (Fig. 4), l’artista tenta di far convivere il sacro con il profano. L’angelo dal fisico “definito” e dal “capello modaiolo” caduto dal cielo, ritratto mentre imprime il suo sigillo sulla pietra e sulla terra, si inserisce, a mio avviso, in un contesto artistico che va oltre le ricerche alle quali Ferri ci ha abituato negli ultimi anni. La capacità di resa del corpo umano, da parte del giovane artista è singolare dal punto di vista tecnico; eccentrico e mai ordinario dal punto di vista narrativo.Fig. 4

Con l’opera Paradiso Perduto (Fig. 5),l’artista si inserisce nell’orbita del surrealismo, accompagnato da un estremo visionarismo. Due corpi in un unico corpo, separato da un verde cordone. Nella parte umana della figura con la gamba sinistra semi piegata e la gamba destra tesa in avanti, accentuata dalla posizione del piede, è evidente una contrazione rispetto alla parte sinistra del corpo/non corpo in metamorfosi. In alcune opere Ferri è un surrealista figurativo, ma con echi seicenteschi. È un surrealista con una tavolozza seicentesca.

Oltre ai dipinti, l’esposizione continua con una serie di raffinati bozzetti, disegni preparatori e sketch realizzati a matita e con tecniche miste. La centralità del disegno nel processo di ideazione delle opere di Roberto Ferri è fondamentale. Sul foglio di carta l’artista fissa l’idea, il pensiero s’affina e gradualmente s’avvicina al fine ultimo prestabilito. Nell’opera realizzata a carboncino e gessetto bianco su carta, dal titolo Nigredo, è evidente l’esperienza dell’artista in campo anatomico, come è particolarmente evidente nella descrizione delle forme delle masse muscolari. In molte opere su carta, nonostante la rapidità di esecuzione, Ferri nel disegno riesce, con la sola grafite, a imprimere ai lineamenti del personaggio un’idea del suo aspetto fisico. I corpi dipinti da Ferri sono molto carnali, all’artista interessa la verità e pertanto anche il corpo deve mantenere i suoi connotati materiali. È attratto dalla bellezza pura che sia in un volto angelico o in un muscolo teso.

Fig. 5

 

Didascalie delle immagini

1) Roberto Ferri, I stazione, Flagellazione, dettaglio, olio su tela, 70 x 70 cm.

2) Roberto Ferri, Nella morte Avvinti, olio su tela, 110 x 150 cm.

3) Roberto Ferri, Requiem (dettaglio), olio su tela, 205 x 205 cm.

4) Roberto Ferri, Lucifero, olio su tela, 166 x 114 cm.

5) Roberto Ferri, Paradiso Perduto, olio su tela, 50 x 100 cm. 

Scheda tecnica

Roberto Ferri “Noli Foras Ire” e la presentazione della Via Crucis per la Cattedrale di Noto, dal 7 maggio al 2 giugno 2013, Palazzo delle Esposizioni – sala fontana, via Milano 13.

L’evento è organizzato da Franco Senesi Fine Art, Simona Gatto e Francesca Sacchi Tommasi, con la supervisione artistica di Vittorio Sgarbi, di Claudio Strinati, dirigente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e di Francesco Buranelli, segretario della Pontificia Commissione per i Beni culturali della Chiesa.

Orario: Martedì, mercoledì, giovedì e domenica dalle 10 alle 20 – Venerdì e sabato dalle 10 alle 22.30. lunedì chiuso. Ingresso Libero.

Il catalogo della mostra è edito dalla casa editrice Giunti.



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