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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Attilio Selva, la ricerca artistica tra le due guerre

Fig. 1

 

Da qualche anno la figura dello scultore Attilio Selva sta ricevendo nuova attenzione, in particolare grazie agli studi sul suo Archivio privato, che hanno portato alla realizzazione di due mostre, a distanza di pochi anni una dall'altra (2008 e 2010), e a recenti pubblicazioni sulla sua attività artistica.

Attilio Selva è uno scultore triestino trasferitosi a Roma in gioventù (1910), in seguito al premio Rittmayer per gli artisti; lavorò in uno studio della Villa Strohl-Fern ed entrò in contatto con Trombadori, Oppo, Vignanelli, Martini e altri artisti del tempo.

Fig. 2

Iniziò giovanissimo, come allievo di Leonardo Bistolfi, che lo nota probabilmente grazie a una scultura inviata dallo stesso Selva per una mostra a Torino. Probabilmente lo studio di Pietro Canonica, certamente quello dell'antico Egitto e di Ivan Mestrovic gli consentono di superare l'impostazione tardo simbolista; a Roma intraprende un nuovo percorso, che lo porta a una piena padronanza della materia e a comporre opere che si allacciano alla modernità. E' possibile riconoscere la sua forza espressiva in Ritmi (Fig. 1), presentata alla terza esposizione internazionale d'arte della Secessione (1915). La figura della donna occupa lo spazio in maniera armonica, creando essa stessa una architettura, come scrive Antonio Maraini: «Con questa bella plasticità tecnica Selva ha introdotto nella composizione un serrato senso architettonico. Egli compone le sue statue lungo degli alti piani rigidi e dà così ad esse un senso arcaistico, una impostatura monumentale».

Fig. 3

Di qualche anno più tardi è una delle sue opere più conosciute e apprezzate, Enigma (1919), attualmente esposta alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma e della quale nell'esposizione è presente uno studio, forse parte di una serie di altri disegni necessari all'artista per comprendere le proporzioni della figura: è evidente la sua abilità nel disegnare il corpo umano con un unico tratto. Del 1924 è Primula, di cui è esposto il gesso nella sala del museo Pietro Canonica dedicata a Selva, che esprime una nuova ricerca.

Dopo la creazione di Ritmi e di Enigma, pensate come figure scure, l'artista sembra usare la luce come forma di modellazione, impiegando il bianco del gesso prima, e del marmo dopo, per restituire le morbide ombre del giovane corpo.

Fig. 4

All'interno dell'esposizione, che ci propone una parte della ricerca dell'artista tra le due guerre, si trova anche l'interessante disegno (Fig. 2) per il progetto della fontana di Piazza dei Quiriti a Roma, la Fontana delle cariatidi realizzata nel 1928 dopo il concorso del 1924. Il disegno in mostra rivela le cariatidi ancora vestite, in una versione diversa da quella poi effettivamente realizzata (Fig. 3), che all'epoca suscitò diverse prese di posizione puritane, obbligando Selva a difendere l'uso del nudo come tema classico.

Il visitatore può quindi seguire la continua attività dell'artista, grazie anche alle preziose fotografie dell'archivio che lo ritraggono al lavoro e ai documenti conservati. La mostra rivela l'ambizione di aprire nuovi spunti di riflessione sull'opera di Selva, collegandolo alla sua epoca e ai rapporti con gli artisti a lui vicini e contribuendo a una nuova interpretazione della sua poetica, che sin dalla giovinezza ricercava nuove interpretazioni della figura.

Fig. 5

Il tema della vita della donna è da lui trattato in alcuni ritratti, tra cui quello della figlia Lucilla (1932), giovinetta e bambina allo stesso tempo, o in Sogno di maternità (1920), che ritrae la moglie in attesa della figlia Lucilla e nella Dolente (1913), il gesso più antico esposto.

Altra ricerca è quella che qui viene solamente accennata attraverso i "lettini": piccole terracotte, lavorate velocemente, forse bozzetti per altre opere o solo idee in creta, che trattano il tema dell'amore e della morte e che si collocano nell'ultimo periodo. Queste piccole sculture (Fig. 4) sono lavori di tono intimo che privilegiano una visione dall'alto con figure posate su un fondo segnato dalla plasticità della materia; vi si sente la memoria dell'antico e vi si percepisce l'attenzione per le produzioni artistiche del tempo. Nella sua lunga carriera Selva si cimentò anche in temi diversi, comprese le commissioni pubbliche, alcune oggi distrutte, che caratterizzarono con il tema della memoria alcune città italiane.

Dopo questa ultima personale sarebbe interessante poter visitare una mostra con le opere di Selva scultore e disegnatore nel Museo di Arte moderna di Anticoli Corrado, un luogo per lui emblematico, che univa arte e vita. Ad Anticoli l'artista ebbe un suo studio ed è da lì che provengono le sue modelle - come da tradizione romana, compresa la moglie, più volte soggetto delle sue realizzazioni.


Didascalie delle immagini

Fig. 1, Ritmi, 1915
Fig. 2, Disegno per la Fontana delle cariatidi, 1924
Fig. 3, La fontana in una fotografia recente (foto di Emma Tagliacollo)

Fig. 4, Lettino (foto di Emma Tagliacollo)

Fig. 5, Primula, 1924, nell'esposizione romana (foto di Emma Tagliacollo)

Bibliografia di riferimento

F. Antonacci, G.C. de Feo (a cura di), Attilio Selva. Sculture, Roma 2008
G.C. de Feo, Attilio Selva (Trieste 1888 - Roma 1970). Scultore a Villa Strohl-Fern, Roma 2010

Scheda tecnica

Attilio Selva (Trieste 1888 - Roma 1970) Gessi, Disegni e Bronzi. Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, viale Pietro Canonica (piazza di Siena) 2, Roma. A cura di Giovanna Caterina de Feo. Orario: dal 20 maggio al 26 settembre 2010, dal martedì a domenica dalle ore 9.00 alle ore 19.00; festività dalle ore 9.00 alle ore 13.30

informazioni: www.museocanonica.it

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