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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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La Berlino di Schinkel

 Nato nel 1781 nella cittadina di Neuruppin, a nord di Berlino, Karl Friedrich Schinkel divenne l’architetto preferito (anche se non ufficiale) del re Federico Guglielmo III a partire dal 1815, dopo la restaurazione. Negli anni precedenti aveva progettato pochi edifici e costruiti ancor meno, mentre era stato molto più occupato come pittore, per quanto non avesse studiato pittura. Una collezione esauriente di questa sua attività, centrata soprattutto su paesaggi classici, si trova alla Alte Nationalgalerie.

Con il suo re, che da appassionato dilettante forniva all’architetto proposte, idee e suggerimenti, Schinkel lavorò incessantemente raggiungendo una fama enorme in tutta la Germania (a quel tempo divisa in stati). Oggi lo si ricorda come il profeta e il massimo esponente dell’architettura neoclassica, e soprattutto come la figura che maggiormente influenzò gli architetti del XIX secolo.

 



Una mia fotografia dell'Altes Museum nel 2023 in una giornata serena ma fresca. 
La bandiera ucraina è issata sul pennone centrale del Museo

A Berlino si trovava e si trova quasi per intero l’opera di Schinkel e fortunatamente la guerra ne ha distrutto solo alcune parti. Di certo, la presenza più significativa è quella dell’Altes Museum sull’Isola dei Musei, la prima grande esposizione permanente dei tesori archeologici che la Prussia stava scoprendo e/o comprando nell’Europa del Sud. Schinkel era stato in Italia e in Grecia appena finiti gli studi e la sua formazione già delineata aveva trovato certezze e riferimenti nello studio dell’arte antica. Il Museo riflette la sua conoscenza dell’architettura romana coniugata con quella greca e propone una straordinaria facciata che di fatto condizionò tutti i successivi edifici costruiti sull’isola.
Il grande edifico a pianta rettangolare ha al suo centro una grande sala circolare, sormontata da una notevole cupola chiaramente ispirata al Pantheon di Roma, non visibile e non preannunciata dall’esterno.



Pianta (sopra) e sezione trasversale (sotto) dell’Altes Museum


Superata la scalinata d’ingresso e le successive rampe al centro del colonnato, si poteva sostare nel luogo più suggestivo del museo, una sorta di loggia separata che guarda verso il grande giardino anteriore; oggi tuttavia una grande vetrata consente l’accesso alla loggia solo dall’interno. Le sale espositive sono distribuite secondo uno schema geometrico relativamente semplice, che consente una comoda visita alle opere.

Una qualche idea schinkeliana permane anche nel vicino Duomo, che fu in effetti a suo tempo ristrutturato dall’architetto, ma poi ulteriormente rifatto a fine Ottocento.

 

La balaustra dello Schlossbruecke

 

La statua di Schinkel davanti allo spigolo ricostruito dell’Accademia

 

Il ponte maestoso che connette Unter den Linden con lo Schloss (oggi l’Humboldt Forum) è anche di Schinkel e sono sue anche le balaustre in ferro. Se lo si attraversa ci si trova davanti a una sua bella statua bronzea, insieme ad altri protagonisti, che fronteggia un bizzarro “spigolo” della vecchia Accademia di Architettura che qui sorgeva. Schinkel l’aveva progettata pochi anni dopo la costruzione della vicina chiesa di Friedrichswerder, tra gli anni Venti e Trenta del XIX secolo. I due edifici si confrontavano e completavano e, se tutto procederà come previsto, tra qualche anno torneranno a farlo. Infatti, si prevede di ricostruire “com’era” l’Accademia. ferita dai bombardamenti e rasa al suolo dopo la guerra, concludendo quindi una spettacolare rinascita di tutta l’area che dalla chiesa giunge all’isola, con l’aggiunta dei grandi edifici su Unter den Linden restaurati negli ultimi anni, tra cui l’Historisches Museum e il Palais Populaire.

 

 
La fotografia del 2023 mostra l’impalcatura che regge lo spigolo dell’Accademia, 
sullo sfondo il nuovo Humboldt Forum e a sinistra il Duomo.

 

Come detto, a due passi dall’Accademia c’è la chiesa di Friedrichswerder (era il vecchio nome del quartiere), sorprendente se si ritiene che lo stile di Schinkel sia solo e soltanto neoclassico. La chiesa è invece neogotica, come neogotico era uno dei progetti non realizzati di Schinkel per il nuovo Duomo della città e come neogotici sono altri interventi nella sua ampia produzione. Oggi utilizzata come sala espositiva, la chiesa ha una bella e solenne facciata in mattoni rossi, delimitata da due campanili correttamente scanditi da monofore e trifore, con archi a sesto acuto e piccole guglie terminali. Al centro, sopra la porta, un enorme finestra ogivale divisa in vari settori. L’interno è semplice, sempre prettamente gotico negli elementi architettonici, con la caratteristica di un camminamento in quota lungo il perimetro, una specie di ridotto matroneo.

 



La chiesa di Friedrichswerder in una foto recente


Se ora torniamo su Unter den Linden, la quantità degli edifici colossali che incontriamo può davvero impressionare; ci sono l’Università Humboldt, la Bebelplatz del rogo dei libri hitleriano, la Hedwigs-Kathedrale maggior chiesa cattolica della città luterana, il teatro dell’Opera, la Biblioteca di Stato di recente aperta ai visitatori … e in mezzo a questi, più piccola e leggermente arretrata la
Neue Wache, uno dei primi edifici di Schinkel a Berlino, spesso in italiano detta il Corpo di Guardia.

Da fuori la Neue Wache sembra a tutti gli effetti un tempio greco, dorico ed esastilo, con qualche libertà nei fregi e con l’aggiunta di una cella più grande della facciata, a somiglianza di qualche soluzione romana. Era nato per ospitare la guardia reale, e vi si svolgeva un coreografico cambio della guardia, ma l’edificio assunse presto qualità monumentali diverse, con un preciso richiamo alle vittime delle guerre. Dopo l’ultima guerra, la DDR lo trattò di fatto come un monumento al Milite Ignoto di tutte le guerre, ruolo accolto anche dopo la riunificazione con l’aggiunta nello spazio centrale della copia di una struggente scultura di Kaethe Koellwitz, una Pietà laica. La Neue Wache oggi impone il silenzio ai visitatori ed è assurta a commovente luogo di preghiera o di meditazione.

 

 

Una suggestiva foto di repertorio della Neue Wache


Senza dimenticare che anche alcuni castelli non lontani da Berlino portano la firma del grande architetto, restiamo in città e allontanandoci di poco da Unter den Linden giungiamo alla piazza più bella, secondo molti e anche secondo me, di Berlino, il Gendarmenmarkt.

Qui, nel mezzo della piazza caratterizzata dalle due chiese gemelle dedicate a Francesi e Tedeschi, si trova la Konzerthaus di Schinkel, che prese il posto di un teatro precedente distrutto da un incendio. E’ ovviamente una sala da concerti elegantissima, ripulita e poi ancora restaurata dopo il periodo di incuria del regime comunista. La struttura è prettamente neoclassica, ma decisamente più articolata che in altri edifici del maestro. La pianta ce lo rivela appieno.

 

 

Pianta della Konzerthaus


Nella Konzerthaus sono proposti tutti gli stilemi neoclassici del maestro, come l'imponente ed elegante pronao di ingresso; la sala interna, ritornata allo sfarzo e al lusso di un tempo, dispone di una struttura funzionale tanto per la musica quanto per lo spettacolo. Davanti al palazzo, quasi al centro della piazza, fu collocato a fine Ottocento un gruppo statuario dedicato a Friedrich von Schiller, il grande poeta tedesco amico di Goethe.


La statua di Schiller davanti alla Konzerthaus

Oltre a qualche opera “minore” (due chiese in particolare) in città e nel territorio, c’è un’altra opera di Schinkel che merita una visita a Berlino, soprattutto perché può essere agganciata a una passeggiata nel bellissimo parco del castello di Charlottenburg. Il Padiglione costruito su un fianco del castello appare piccolo, ma in realtà è una specie di cottage usato da Federico Guglielmo III d’estate. E’ stato restaurato di recente e destinato ad ospitare mobili d’epoca e alcune opere d’arte, come in passato. La sua architettura è quasi minimale rispetto alle altre opere di Schinkel, ma è semplicemente perfetta.

 

 

 La foto frontale (ripresa da Wikipedia) evidenzia la semplicità della piccola architettura.

 

 

 

 

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