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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

Fogli e Parole d'Arte

non ha scopo di lucro, non propone alcuna pubblicità e ha come unico interesse la diffusione della cultura.
Pertanto, le immagini pubblicate si attengono all'a
rticolo 70, comma 1bis della legge sul diritto d’autore, dove si afferma che è possibile la "libera pubblicazione attraverso la rete Internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro".


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Testuali parole

Citofona@casasurace. Identità geo-culturali ad alta definizione

 

 

Se c'è tra voi chi non conosca ancora 
l'arte d'amare, legga il mio poema
e fatto esperto colga nuovi amori!
Solcano l'onde con le vele o i remi, sospinte ad arte, l'agili carene;
con arte dunque è da guidarsi Amore!
Ovidio, L'arte di amare

 

Quale forma di piacere lega consumatore e consumato nel momento di esposizione pubblica della merce?1. Quali sono le strategie che muovono il rapporto tra apparenza e manifestazione in una réclame?2.

Facebook - ed i social network in generale - dimostrano un cambiamento del fare pubblicità (da riscontrare in tutte le campagne pubblicitarie che avvicinano le masse di consumatori alle merci da consumare grazie alla recente ristrutturazione comunicativa in senso selfie-oriented) grazie all’attivismo di posizione dei propri utenti, che ad ogni visualizzazione creano da un lato consumo, dall'altro consenso3.

Un estratto radiofonico, disponibile in rete su youtube digitando Alberto Grifi - Telespettatori"4, chiarisce molto bene queste strategie comunicative.

"Il cinema commerciale ruba le nuove soluzioni e le intelligenze capaci di produrre anche nuovi desideri e nuovi bisogni che fino a un certo periodo riguardavano soltanto le attività intellettuali" E continua "I lavoratori oggi sono i telespettatori che pensano di guardare la televisione e divertirsi ma che in realtà lavorano e non lo sanno. Evidentemente tu tieni acceso il televisore e c'è un sistema auditel che sarà sempre più perfezionato perché non va dimenticato che il digitale terrestre per esempio permetterà di fare dei controlli molto più sottili in questo senso perché così si possano tariffare gli spazi pubblicitari in base all'indice di ascolto. E non dimentichiamo che un broadcast televisivo che cosa deve produrre: non spettacolo, ma spettatori, che sono quelli che vengono venduti alle aziende che fanno la pubblicità. Quelle enormi spese della pubblicità vengono ricaricate sui prezzi delle merci in vendita nei supermercati. Ecco che quindi chi accende il televisore fa aumentare il prezzo della vita."

Trasliamo questo sistema dalla televisione allo schermo di pc, tablet, smartphone e contestualizziamo il tutto nel campo di gioco dei broadcast web5.

Lost in google; Una mamma imperfetta; Kubrick - una storia porno; Freaks; Esami - la serie. Insieme a Martina Dell’Ombra de Broggi de Sassi, The Jackal, The Pils e tutte le altre star del web che serializzano i propri contenuti su youtube. Il discorso comprende infatti da un lato le web-series - quali alternative a costo zero delle serie tv – e dall’altro i contenuti serializzati - sempre a costo zero - presenti sul web fino ad accogliere anche coloro che creano tutorial su tutorial ed avere a disposizione un elenco la cui compilazione non avrebbe limiti. Youtube diventa così il nostro archivio6 per materiali che attendono di certo una visualizzazione, e forse anche una analisi. Anche in questa occasione la collezione si confonde con lo studio7.

Benvenuti a CasaSurace

La fruizione di questi materiali si traduce nella produzione di contenuti audio-video da diffondere sui social network; a decretarne il successo, infatti, non sono più soltanto le visualizzazioni ottenute su youtube, ma quelle interne al contesto che ne permette visione e condivisione - anche il contatore interno a facebook ha ottenuto la sua buona dose di potere, dimostrando la malleabilità e l’affinamento del sistema auditel.

I contenuti audio-video guadagnano sempre più spazio di azione tra le forme di comunicazione: la diversa resa del testo letterario si traduce pur sempre in una diversa presa sull'attenzione del fruitore; così, la ricezione dei messaggi nella distrazione continua a giocare un ruolo decisivo nella loro trasmissione. Ad esempio, si consideri la trasformazione dei giornali in cine-giornali: da un lato i portali già esistenti hanno semplicemente apposto tv8, dall'altro ne sono nati diversi ad interpretare questa diversa condizione9. Quello che scopriamo semmai col nuovo millennio è come la democraticizzazione di questa possibilità venga da un lato permessa da dispositivi tecnologici sempre più accessibili e maneggevoli, dall'altro incoraggiata da una ritrovata conoscenza tramite immagini che ci riporta in un baleno ad una mai superata iconodulia.

Infine, una certa carica ermeneutica definisce la poetica dei luoghi comuni10 quale motivo per la condivisione virale di questi artefatti - in grado di mostrare, da soli, quanto solo la separazione sia motivo di identità, con buona pace delle polemiche sul questionario britannico riguardo le differenze linguistiche11.

Ecco dunque che il caso di Casa Surace offre interessanti spunti in quanto sedimentazione di tutti questi motivi.

Casa Surace

Storia e concept

Mancando una voce Wikipedia sulla casa di produzione, è opportuno rivolgersi all’autorità di altre fonti per rintracciare informazioni. Rifarsi, ad esempio, al sito ufficiale della factory. Mancando anche questo, la ricerca capita su netaddiction.it - una media company italiana, nativa digitale, che da 18 anni produce contenuti per il web - in altre parole, una millennial corporation. Tra i banner in alto casa surace si trova tra area media e area business, poco prima di agenzia pubblicitaria e creativa. – immagine - Per gli appassionati delle serie televisive, una storia diversa che quelle di MadMan.

Il motto della giovane factory è VIRAL IS KING. Chiude la schermata una sfilata di numeri. Grandi numeri. 30 milioni di visualizzazioni, 15mila pacchi spediti da sud a nord, 1 milione social fan, 13 milioni interazioni Mensili.

"I fondatori di Casa Surace, amici da una vita, vengono dal mondo del Cinema, del Teatro e della comunicazione: incuriositi dal modo in cui i contenuti video possono essere prodotti e distribuiti sul web, e dalla libertà che la rete offre, nel 2015 hanno dato vita a Casa Surace s.r.l. Del resto, non è stato difficile fondare una casa di produzione, avendo già una casa!

Casa Surace, un fenomeno molto interessante del panorama del video marketing italiano, nasce dalla creatività di cinque coinquilini con un indiscusso talento artistico nel 2014: in poco più di un anno il gruppo diventa una società di produzione in piena regola specializzata nella realizzazione di clip video e format seriali altamente virali in Rete.”

Seguono:

a) le ANAGRAFICHE REACH, il contatore social pages.

b) i FORMAT VINCENTI:

- Avere 30 anni: i momenti più imbarazzanti

- Le Frasi da Non Dire

- Nord e sud

- Le 10 cose

- la pasqua ai tempi dei social network

- Italia VS resto del mondo: Spaghettiamo?

c) Viral Video:

- Le domande del sud agli inglesi

- La nonna del Sud: Le frasi Migliori

- Nonno italiano non si finge morto a Natale (con tanto di catenaccio sulle parole chiave)

- Speciale festa della Mamma

La lista è chiaramente incompleta: Casa Surace ha incrementato la sua produzione, arrivando a meritare le attenzioni della tv, il medium che più di ogni altro certifica la presa sociale di un fenomeno. Mentre il repertorio portato in scena dalla casa di produzione napoletana offre un campionario della vita quotidiana12, la reazione che si consuma sui social network mette in crisi il principio dell'anonimato che anima la quotidianità - finalmente le masse si riscattano partecipando in un commento13.

Analisi

Ogni video dura sempre meno di 5 minuti (rari i 4 minuti, durata media tra i 2 e i 4]

La qualità dell’immagine

La qualità dell'immagine non gioca un ruolo importante nella presa virale del prodotto: il confronto, in passato, con qualità dell'immagine inferiori ha immunizzato lo spettatore. Semmai, è l'educazione all'alta definizione ad orientare nuove configurazioni percettive.

La musica

La musica è un continuo jingle nei video-lista (quelli che documentano una serie di azioni e reazioni a determinate situazioni). Cambia la sua funzione nei video-story (quelli caratterizzati da una esile trama): sottolinea ed evidenzia determinati fotogrammi. In linea di principio la conciliazione audio-visuale impone la musica come sfondo, evitando il contrappunto. L'orecchiabile è il motivo musicale prescelto in quanto da un lato rende facilmente riconoscibile la firma sonora prodotto (o meglio, il sound design), dall'altro lascia campo agli ear-worms, quei motivetti che scavano l’inconscio acustico.

Il testo

Ogni video ha un titolo che è riportato insieme al fotogramma di visualizzazione - su fb questa modalità di presentazione è resa necessaria dal modo in cui vengono organizzati i contenuti. Nei video-lista una parola chiave titola le diverse voci e costruisce l’indice di visualizzazione dei contenuti. Infine può capitare che dei sottotitoli in italiano rafforzino un enunciato che propone la lingua neo-standard14. In soldoni, la funzione del testo è interamente didascalica.

Il montaggio

Il montaggio racconta la cura riposta nell’atto di incartare il pacchetto audio-video. In linea di principio, velocizza la narrazione nei video-lista, mentre – inframezzata dalla titolazione - segmenta la narrazione nei videostory. Soprattutto il montaggio rivela il portato seriale che riflette la produzione industriale dei video.

La storia

L’omelia sul luogo comune definisce la liturgia della produzione. In altre parole, facendo leva su una immagine stereotipata viene messa in scena una certa tradizione - per non dire fede - che attende esclusivamente di rintracciarsi in questa immagine. Infatti, solo in questo modo il fruitore partecipa del fruito e sostiene l’opera quale sua rappresentazione.

La narrazione deve coincidere con il narrato: non gode di spazio il non finito ma tutto trova compimento nello svolgimento del video. Se nulla viene lasciato al caso, nulla deve rimane aperto: in questo modo la storia è destinata ad esaurirsi nello spazio di un migliaia di fotogrammi affinché la curiosità trovi subito ristoro, appagamento.

Infine, il mondo di casa surace tratta la quotidianità quale archivio della memoria di modo che le masse possano rintracciare nella vita quotidiana i contenuti della propria rappresentazione - ancora una volta entrano in scena mascherate da stereotipo e non a volto scoperto.

 

Surace SuperMarket

La non trasparenza del dato svolge un ruolo decisivo e sostiene la relazione tra committenza, artista e pubblico - finalmente riuniti15 nella comune scelta dell'opera così che la rappresentazione dei contenuti riveli empatia. Il paradosso dell'adv si gioca nel dover portare in scena un contenuto - necessario per le aziende che lo devono comunicare - che poi non sarebbe il fine ultimo16 della comunicazione - riservato all'utente, il consumatore di una volta.

L'esperienza di casa surace evidenzia i confini di una spontaneità limitata alla macchina da presa, in accordo al paradigma che descrive "l'attuale condizione moderna di produzione in cui la vita della società si presenta come un'immensa accumulazione di spettacoli, dove tutto ciò che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione." La supposta spontaneità della loro recitazione viene smentita, infatti, dalla crescente assuefazione all'immagine di sé nel vetro di uno schermo - la palestra dei minuti di celebrità invocati da Warhol. La comodità di allestire in poco tempo qualcosa che durerà per sempre ritma i tempi di produzione delle clip favorendone il continuo ricambio - il Vedere per dimenticare prepara le condizioni della regalità virale.

Al pubblico, infine, viene assegnata d’ufficio la parte di attore non protagonista proprio perché mittente e destinatario si confondono continuamente pur di decretare il primato della comunicazione come merce: casa Surace infatti non produce se non come prodotto neutralizzando i contenuti proposti, qualsiasi essi siano. Questa modalità di produzione descrive i rapporti di una reciproca fabbricazione del consenso tale che la stessa industria che si confessa spontanea nella produzione dei contenuti è regolata dai processi di diffusione degli stessi.

ADV History:

  • Ferrero, Nutella;

  • TIM;

  • Ovviamente, Campari;

  • Wycon Cosmetics;

  • M&ms

  • Sky

  • Sardanelli, maestri tonnieri dal 1817

  • UbiBanca

Tra le tante aziende che hanno pagato i servizi di Casa Surace, la presenza di Campari suggerisce di riflettere sulla continuità che li lega a Fortunato Depero quali espressione dei desiderata del cliente17.

 

 

Note con rimando automatico al testo

 

1 «È opportuno misurare la differenza di questo campo di controllo con lo spazio repressivo tradizionale, lo spazio poliziesco che corrispondeva ancora ad una violenza significativa. Spazio di condizionamento reazionale che si ispirava a tutto il dispositivo pavloviano di aggressioni programmate ripetitive, e che si ritrovava a una scala moltiplicata nella pubblicità “martellante”.» J. Baudrillard, Lo scambio simbolico e la morte, Milano, Feltrinelli, 2015, p. 64

2 «La società dei consumi configura la dimensione onnivora della pubblicità, che si sviluppa con il sostegno della tecnologia e la diffusione della televisione. La Tv, molto più della stampa e di altri sistemi, comincia a essere la connessione tra soggetto e oggetto, colmando il vuoto che si era creato con la fine della ‘relazione personale’ tra produttori e consumatori» J. Rubin, Il fascino del fascismo rosa, ovvero: i sette vizi capitali della pubblicità, Roma, MALATEMPORA, 2001, p. 5

3 «V’è sempre una crescente tendenza a creare richiami pubblicitari che corrispondano sempre più alle motivazioni e ai desideri del pubblico. Aumentando la partecipazione del pubblico, diminuisce l’importanza del prodotto in sé. Esempio lampante è quello di un fabbricante di busti che proclama “non è il busto che voi sentite”. Si sente la necessità di includere nell’annuncio l’esperienza del pubblico. Il prodotto e la reazione che esso suscita si associano in unico schema complesso.» M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, Milano, Il saggiatore, 1967, p. 209.

4 Disponibile al link https://www.youtube.com/

5 «Dalla seconda metà degli anni Novanta è cominciata la formazione di un nuovo sistema di comunicazione elettronica sulla scia della fusione dei mass media globalizzati e personalizzati e con la comunicazione mediata da computer. Questo nuovo sistema è caratterizzato dall’integrazione dei diversi media e dal suo potenziale interattivo. Il multimedia, com è stato presto definito il nuovo sistema, ha esteso il regno della comunicazione elettronica a tutti gli ambiti della vita, dalla casa al lavoro, dalle scuole agli ospedali, dall’intrattenimento al turismo”. M. Castells, La nascita della società in rete, Milano, Università Bocconi Editore, 2014, p. 420.

6 «[ARCHIVE noun (often plural) [c. 1600, from Freanch archif (16c.), from Late Latin archivium (singular), from Greek ta arkheia "public records", plural of arkeion "town hall," from arkhe "government," literally "beginning, origin, first place"]. 1. a collection of records of or about an institution, family, etc. 2. a place where such records are kept 3. (computing) data transferred to a tape, a disk, or directory for long-term storage rather than frequent use
“The archive has always been a pladge, and like every pledge, a token of the future. what is no longer archived in the same way is no longer lived in same way. archivable meaning is also and in advance codetermined by the structure that archives. It begins with the printer.»   G. Corbellini, S. Marini, Dizionario illustrato, Macerata,Quodlibet, 2016, p.70-1. 

7 «Il collezionismo è un fenomeno originario dello studio: lo studio colleziona sapere.» W. Benjamin , I Passages di Parigi, Torino, Einaudi, 2010, p. 221.

8 Dalle illustrazioni della domenica del corriere a youreporter, il sostegno delle immagini nella divulgazione delle informazioni sembra affrancare sempre più dal ricorso alla parola scritta.

9 Si veda il caso fan page del gruppo editoriale Ciaopeople Media Group, visitando il sito disponibile al link http://www.ciaopeople.it/fanpage

10 «I clichès bell’e pronti si possono impiegare qua e là e sono interamente definiti ogni volta dallo scopo che assolvono nello schema complessivo. Confermarlo, mentre lo compongono, è tutta la loro vitalità.» T.W. Adorno e M. Horkheimer, Dialettica dell’illuminismo, Torino, Einaudi, 2010, p. 131

11 Disponibile al link https://bso.bradford.gov.uk/

12 «L’industria culturale assurge la vita quotidiana a criterio della produzione. Quanto più fitta e integrale è la duplicazione degli oggetti empirici da parte delle sue tecniche, e tanto più facile riesce oggi far credere che il mondo di fuori non sia il prolungamento dello schermo.» T.W. Adorno e M. Horkheimer, Dialettica dell’illuminismo, Torino, Einaudi, 2010, p. 133.

13 «L'esperienza che passa di bocca in bocca è la fonte a cui hanno attinto tutti i narratori. E fra quelli che hanno messo per iscritto le loro storie, i più grandi sono proprio quelli la cui scrittura si distingue meno dalla voce degli infiniti narratori anonimi.» Walter Benjamin, Considerazioni sull'opera di Nicola Leskov, Torino, Einaudi, 2011, p. 9.

14 «Alcuni studiosi hanno individuato un italiano “neostandard” in via di formazione, come risultato dell’infiltrazione nell’italiano standard di forme e costruzioni che fino a poco tempo fa erano considerate esclusivamente popolari, regionali o tipiche prevalentemente della lingua parlata, e non di quella scritta; questo neostandard occuperebbe sull’asse diafasico una posizione leggermente inferiore a quella dello standard basato sulla lingua letteraria.» M. Maiden, Storia linguistica dell’italiano, Bologna, il Mulino, 1998, p. 273. 

15 «L’arte della pubblicità ha meravigliosamente realizzato l’antica definizione dell’antropologia come scienza dell’uomo che abbraccia la donna. tendenza costante presentare il prodotto come parte integrante di vasti scopi e processi sociali. Le icone pubblicitarie tendono a staccarsi dall’immagine del prodotto propria al consumatore per l’immagine del processo propria al produttore. E in questa immagine collettiva è compreso anche il consumatore con funzione di produttore». M. McLuhan, Gli strumenti del comunicare, Milano, Il saggiatore, 1967, p. 209.

16 «I clichés sarebbero scaturiti, in origine, dai bisogni dei consumatori: e solo per questo motivo sarebbero stati accettati così docilmente, senza la minima opposizione. E, in effetti, è proprio in questo circolo di manipolazione e bisogno che ne deriva (e che viene in tal modo, a rafforzarla) che l’unità del sistema si compatta sempre più.» T.W. Adorno e M. Horkheimer, Dialettica dell’illuminismo, Torino, Einaudi, 2010, p. 127.

17 «Il mutamento cominciato intorno al 1800 pose impose all’arte la velocità e quanto più questa velocità tolse il respiro, tanto più il dominio della moda si estese in tutti i campi. Si giunge infine allo stato di cose attuale: diventa pensabile la possibilità che l’arte non trovi più il tempo di inserirsi in qualche modo nel processo tecnico. La pubblicità è l’astuzia con cui il sogno si impone all’industria.» W. Benjamin , I Passages di Parigi, Torino, Einaudi, 2010, p. 179.

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