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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Il teatro dello stupore : Bustric e il suo Napoleone Magico Imperatore

 

Torna a Roma al teatro Vascello il prestigiatore della scena Sergio Bisi, in arte Bustric, con un suo vecchio spettacolo, più volte ripreso e modificato, che oltre a raccontare un Napoleone eroicomico e contraddittorio, fa sperimentare allo spettatore la sua stessa “capacità negativa”, ossia la sua irrinunciabile tendenza a credere alla finzione. Bustric, lo si sa, è un attore poliedrico, un mago della scena capace di evocare immagini attraverso piccoli giochi di prestigio e di amalgamare l’ arte circense ad una raffinata ricerca drammaturgica. In passato ha rappresentato Shakespeare facendo ricorso all’illusionismo “fatto in casa” del suo singolarissimo teatro e il Bardo, di sicuro, avrebbe sorriso all’idea, lui che fa coincidere la figura del mago con quella del drammaturgo nel personaggio di Prospero. Lui che nel Prologo all’Enrico V invita il pubblico ad immaginare che un paio di attori siano un esercito e che una zona del nudo palcoscenico elisabettiano sia la Francia e l’altra l’Inghilterra.

Ebbene, il piccolo grande Bustric, conta moltissimo sulla fantasia del pubblico e, nel caso di questo spettacolo, anche sulla sue nozioni di Storia. Il dramma buffo in un atto racconta e reinventa solo alcune gesta dell’imperatore, lasciando appositamente dei vuoti da colmare. Per certi versi assomiglia ad un canovaccio dove è possibile inserire nuovi episodi, anche a seconda dei luoghi in cui viene rappresentato (a Milano, nel lontano 1995, vennero aggiunti, ad esempio, dei riferimenti alla battaglia di Lodi e alla incoronazione di Napoleone nel Duomo). Le fonti si confondono nella memoria lontana dei banchi di scuola e l’atmosfera evocata dalla scena ha l’odore della coccoina con cui si incollavano le figurine degli “Uomini Illustri” Panini. Tuttavia ci sono anche allusioni a fatti meno noti, come la passione di Napoleone per la matematica e la sua invenzione di un teorema. Tutto viene evocato con gesti semplici e oggetti balocco, mentre la solitudine scenica dell’attore lo costringe ad un agile trasformismo e ad un conseguente spostamento continuo del punto di vista: oltre ad essere il grande corso, Bustric è anche sua moglie Giuseppina, una madre coraggio afflitta dalla guerra e una cinquantina di soldati francesi. Gli basta correre avanti e indietro sul palcoscenico quasi spoglio -arredato per l’occasione da una piramide in miniatura- per rappresentare la spedizione dell’esercito napoleonico in Egitto e, allo stesso modo, si accontenta di camminare più lentamente con ai piedi delle buste di plastica bianca per evocare la ritirata in Russia. A materializzare i sogni di gloria dell’eroe contribuisce il suo “volo” su un tappeto- grembiule volante dalle Piramidi a Parigi. A creare il suo mito, basta l’immaginazione di chi ne decreta l’esistenza.

La collaborazione degli spettatori è costante ed ingenua ma ha il merito di far vivere a chi guarda la gioia quasi infantile di fare teatro. Proprio come un regista con le sue comparse, Bustric esorta il pubblico a produrre il brusio delle assemblee politiche o a reggergli lo strascico del costume imperiale direttamente sul palcoscenico. La semplicità dello spettacolo, sulle prime, è quasi disarmante. Ma, a poco a poco, ci si rende conto che l’ attore sfida i suoi interlocutori a provare su se stessi il potere dell’inganno e che lo fa non soltanto per intrattenerli. Bustric dimostra che anche quando il trucco è svelato, c’è chi non si rassegna a credere. E, allora, visto che il mago è anche un Imperatore, il passo tra potere e illusione è davvero breve. Ma, attenzione, non c’è nulla di scontato in tutto questo e lo spettacolo non si configura mai unicamente come satira politica e, quando lo è apertamente, rifugge comunque dai modi televisivi.

Napoleone non è il Premier anche se molto prima di lui, aveva capito che il consenso si ottiene attraverso strumenti mediatici. E’ un grande personaggio che ha portato ai popoli conquistati le idee della Rivoluzione e anche un uomo fragile, ossessionato da piccole manie, e dai fallimenti nella vita privata. La vicenda che racconta la sua vita dalla grande campagna d’Egitto agli anni dell’esilio, alterna trionfi e sconfitte a piccole ambasce quotidiane e domestiche. Le battaglie vengono sintetizzate nel gioco delle tre carte o negli incastri cinesi e il privato è raccontato attraverso numeri di irresistibile comicità. Primo fra tutti quello in cui il grande dittatore si tiene in forma giocando con pesantissime palle di cannone. Attraverso una vera e propria girandola di trovate, di esplosioni, di apparizioni e sparizioni, il gioco teatrale diviene, senza colpo ferire, analisi corrosiva del potere, intelligente e mai gridata, ma non per questo meno efficace.

Il grande merito di Bustric risiede nel non scivolare mai nella pura esibizione anche se, tecnicamente, il suo spettacolo ha la struttura del varietà con tanto di numeri di abilità. Ma i suoi incantesimi vengono sempre smascherati sul nascere e, allora, questo suo piccolo teatro artigianale riflette non soltanto sulla vanità del potere dell’uomo, ma anche su quella del fatto teatrale. Tutto si consuma in poco più di un’ora, tutto dà l’idea dello sciatto e dell’improvvisato. Ma la forza dell’incanto risiede proprio nell’intensa comunicazione che si instaura tra palcoscenico e platea. Con quella sua aria trasognata alla Macario, quei suoi occhi sgranati che si illuminano di meraviglia, Bustric ci rende tutti fortemente personaggi della sua stessa magia.

Scheda tecnica
Napoleone Magico Imperatore. Dramma buffo in un atto. Scritto e diretto da Sergio Bini. Collaborazione alla drammaturgia e costumi : Eric Pujalet-Plaa. Musiche: Roberto Secchi e Eric Pujalet-Plaa. Produzione: TSI La Fabbrica dell’Attore.

Al Teatro Vascello di Roma dal 4 al 16 gennaio 2011.

 

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