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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

Fogli e Parole d'Arte

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Nova Insula, di Mapped Productions

 

Appositamente creata per gli spazi della Mole Vanvitelliana di Ancona, Nova insula è una suggestiva performance itinerante in cui il pubblico viene guidato da un attore, armato di torcia, in un dedalo oscuro di stanze occupate da istallazioni e strumenti multimediali. La Tempesta scespiriana viene decostruita in modo radicale per catturare l'essenza della sua polisemia testuale ed estrarne tematiche contemporanee, attraverso una sottrazione metonimica che mostri piccole parti per il tutto.

Per apprezzare fino in fondo questa insolita esperienza performativa, credo sia necessaria una conoscenza abbastanza approfondita del testo scespiriano di cui rimangono minimi stralci che tuttavia riescono nell'intento di rappresentare l'essenza dell'opera. Nova insula estremizza glielementi fortemente distopici del modello scespiriano, soffermandosi in particolare sui guasti del colonialismo esemplificati dal rapporto di sfruttamento che lega Prospero all'indigeno Caliban. Riemergono inoltre il tema dell'inesorabile violenza del potere e quello del crollo dell'illusione di dominare la natura.

Il Prospero contemporaneo non può contare sull'aiuto di Ariel, lo spirito dell'aria grazie al quale il mago della scena impedisce che nel <Brave new world> si ripetano i delitti e i regicidi che insanguinano il Vecchio Mondo. Il re di Napoli, la sua corte, e Antonio, il fratello usurpatore di Prospero, non compaiono direttamente in scena, ma la loro presenza è implicita nell'immaginario del pubblico. Soprattutto nel quarto quadro che mostra Ferdinand e Miranda intenti a giocare a scacchi (V, i,vv. 172-178). L'immagine è fortemente emblematica e condensa in se stessa i meccanismi della sopraffazione. Il matrimonio dinastico tra il figlio del re di Napoli e la figlia di Prospero è il coronamento della strategia politica messa in atto dal Duca di Milano usurpato. Nel testo l'immagine viene mostrata agli occhi increduli dei suoi nemici di un tempo. Qui c'è soltanto il pubblico che, memore della trama originale, è consapevole di assistere ad una scena di sopruso. Quando un paravento svela la coppia di sposi intenti a giocarsi il potere dell'uno sull'altro, il tavolo sul quale è posta la scacchiera si divide letteralmente in due parti, creando un simbolico allontanamento fisico tra i due futuri regnanti.

Il cammino dura circa mezz'ora e colpisce per il potenziale espressivo di ciascuna <stazione>. Si parte da un piccolo set cinematografico, affollato di operatori impegnati nella ripresa di una scena in cui Prospero spezzetta dei carboncini in un mortaio. Il suo volto è coperto da un pannello di stoffa nera e la ripresa si concentra sui movimenti delle sue mani che il pubblico può anche vedere in un piccolo monitor. L'immagine concentra l'attenzione sui poteri magici del colonizzatore che vengono messi in discussione dalla seconda istallazione. Le spighe raccolte da un campo di frumento maturo, protetto da una grande teca in plexiglass,vengono esaminate da due scienziati protetti da inquietanti tute bianche antiatomiche. Le loro indagini sono commentate dalla voce fuori campo del nobile Gonzalo che pronuncia il monologo sul suo sogno di creare mondi migliori nelle terre da poco scoperte (II, i, vv. 148-165). Se fosse il re di un nuovo stato <abolirebbe confini e divisioni> e la terra<senza pena e sudore, darebbe ogni suo frutto in comune>. Il contrasto tra parola e immagine è ancora più stridente nel terzo quadro dove lo schiavo Caliban, impersonato da una performer bianca, si insozza le carni rotolandosi su un tappeto di carboni. Non parla ma scrive sul muro due versi scespiriani che sintetizzano i guasti della colonizzazione. <Mi hai insegnato a parlare, e questo è il frutto: / so come maledirti, ora.>(I,ii, 363-364).

Il percorso non termina con l'epilogo pronunciato da una voce fuori campo mentre Prospero affonda l'ultima pagina de La Tempesta e il suo volto in un torbido acquario privo di vita. Piuttosto si torna indietro da Caliban che ha imparato a usare il computer e scrive il toccante monologo (I,ii, vv. 330-334) in cui elenca gli abusi e i torti subiti. Le parole sussurrate e proiettate sulle pareti producono una specie di brainstorming nel pubblico che non può che uscire turbato da questa intensissima esperienza performativa. Nonostante la giovane età, i performer si muovono in sincrono con le immagini, le voci, i suoni, e tutti gli altri stimoli sensoriali. L'impianto della performance è a dir poco perfetto e coinvolge in modo totale.

 

Scheda tecnica

NOVA INSULA, Mapped Production Londra. 
Con Dorothy Melander-Dayton, Marco Turcich, Matilde Marangoni, Cristina Espejo-Vindel, Vittorio Belli, Hyesung Baek, Fabrizio Panella, Annalisa Terranova.  Con la partecipazione di George Fanzio, Yesenia Trobbiani. 
Un ringraziamento speciale a Indiegogo funders, Pete Brooks, Kat Leung, Dalia yassine, Claire Blake, Francesco Panella, Ercole Belli, Marina D'Angelo, Hackney City Farm- Frizzante London, University of Lancaster.
Visto in prima assoluta alla Mole Vanvitelliana di Ancona il 1 luglio 2015, nell'ambito di iNTEATRO FESTIVAL 2015. 

 

 

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