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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Sonata per il Commissario Ricciardi

 

L'ampia e austera Sala dei Cannoni a Castel Sant' Elmo di Napoli è il luogo ideale per inscenare la Sonata per il Commissario Ricciardi, interpretata e diretta da Andrea Renzi. Le mura spoglie, la finestra in alto protetta da una grata di ferro, la luce crepuscolare che inonda la sala, sembrano corrispondere al carattere integerrimo e severo del protagonista e contribuiscono a creare quella cupa atmosfera di continua tristezza in cui vive.

Creato dalla penna dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, il popolare commissario abbandona la pagina scritta e si sottrae al narratore in terza persona, per farsi uomo in carne e ossa che si racconta e che esprime la sua profonda umanità attraverso pochi gesti e sguardi più eloquenti delle parole.

Non si tratta di un semplice monologo ma di una pièce strutturata in forma di sonata, in cui la voce dell'attore dialoga con le musiche di Marco Cappelli e del suo Acustic Trio che lo accompagnano costantemente nel corso dello spettacolo. Musica e parole si rincorrono, si sorpassano e si sovrappongono per evocare atmosfere e personaggi con straordinaria intensità.


 

Lo spettacolo scaturisce da Mammarella, un racconto quasi inedito di De Giovanni ambientato in un bordello di Mergellina, e si snoda attraverso i tre movimenti strutturali della sonata (esposizione, sviluppo e ripresa). I temi sviluppati e reiterati girano intorno al caso dell'omicidio di Gilda, una giovane prostituta che non voleva tornare a chiamarsi Maria Rosaria. Tuttavia l'esigenza primaria di Ricciardi è quella di confessarsi e di scrutarsi dentro. Quando entra in sala, intabarrato nel suo lungo soprabito grigio, si dirige spedito verso gli spettatori per presentarsi e per sottolineare che <per mestiere vede i morti>. Non lo ha mai detto a nessuno, ma ora ha un urgente bisogno di sfogare la sua angoscia. Costretto a vivere in una zona di confine tra la vita e la morte, Ricciardi è ossessionato dalle immagini dei cadaveri martoriati che si affollano nella sua memoria. Quei corpi insanguinati e deturpati dalle ferite mantengono l'espressione dell'ultimo pensiero bloccato dalla morte, un pensiero che non può sfuggire al suo intuito e alla sua ipersensibilità. Quando si reca sul luogo del delitto, entra sempre da solo per sentire <cosa ha da dirgli il morto>, perché lui riesce a carpire gli ultimi impercettibili suoni emessi da chi se ne è appena andato all'altro mondo. Questa sua caratteristica segreta può essere vista come un dono ma è anche la sua dannazione.

 

 

I movimenti essenziali e soprattutto l'intensità degli sguardi dell'attore trasmettono l'emotività implosa del personaggio e mettono a nudo la solitudine e il dolore di chi ha <imparato a camminare a testa bassa>. Sebbene sia rinomato per il suo talento investigativo, il commissario non ci tiene affatto alla sua carriera. Preferisce parlare della sua Napoli dolente, piovosa e incupita dal Regime Fascista. Una Napoli senza sole, dove rabbia, invidia e gelosia assumono varie sfumature di colori. Le variazioni timbriche e tonali hanno il potere di evocare gli umori di un'intera città e di dar voce a una folla di personaggi, dal brigadiere Maione alla tenutaria del bordello, dal <guappo> inquisito al vero assassino.

Ma l'attenzione del pubblico non è tanto catturata dal racconto, per altro conciso, delle indagini, quanto dalla profonda sobrietà interpretativa di Renzi e dalla maestria di tutti i musicisti.

 

Scheda tecnica 

SONATA PER IL COMMISSARIO RICCIARDI, da un racconto di Maurizio De Giovanni. Interpretazione e regia di Andrea Renzi. Musiche dal vivo: Marco Cappelli e Acustic trio. Chitarre: Marco Cappelli. Contrabbasso: Ken Filiano. Percussioni: Satoshi Takeishi. Special guest: Shoko Negai, accordion,live electronics. Scena e ambientazione: Mela Dell'Erba. Costumi. Ortensia De Francesco. Luci e assistenza tecnica: Lello Becchimanzi. Produzione: Teatro Garibaldi di Palermo alla Kalsa.  
Visto a Castel Sant'Elmo di Napoli il 28 giugno 2015, nell'ambito di Napoli Teatro Festival.

 

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