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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Predestination, di Michael e Peter Spierig

 

 

 

Predestination

Regia: Michael e Peter Spierig

 

Cast: Ethan Hawke, Sarah Snook, Noah Taylor, Madeleine West

Distribuzione: Notorious Pictures

 

 

 

 

 

 

 


Quando si parla di "macchine del tempo" si nutre sempre qualche diffidenza, vuoi perché si tratta di un topos fin troppo abusato dalla cinematografia, oppure perché ricorda certi espedienti e risoluzioni non sempre riusciti, se non addirittura "pacchiani". Eppure Predestination, in uscita sugli schermi italiani dal primo di luglio, non annoia, non va a riempire gli elenchi dello sci-fi già visto, sebbene si possano ricondurre ad esso un certo numero di pellicole, per certi aspetti paradigmatiche del genere, da Matrix a Looper, da Memento a Minority Report, da Ritorno al futuro a L'esercito delle 12 scimmie...

Nel film scritto e diretto dai gemelli australiani d'origine tedesca Michael e Peter Spierig (Undead, Daybreakers) c'è qualcosa in meno dal punto di vista degli effetti visivi e delle location fantastiche, dato anche il budget a disposizione, ma molto di più dal punto di vista delle idee. La sceneggiatura traccia una sorta di itinerario circolare nel quale l'intreccio e i salti temporali catturano lo spettatore imbrigliandolo in un dedalo in cui è assai complicato orientarsi. L'azione è concentrata specialmente nell'esordio e nella spannung del racconto. Il centro della storia, invece, è riempito dalla narrazione in flashback e dal confronto verbale tra i due protagonisti della vicenda.

Sulle tracce di un inafferrabile terrorista chiamato "Fizzle Bomber", autore di diversi attentati che hanno provocato la morte di centinaia di cittadini USA, un esperto agente della “polizia temporale” (un’organizzazione governativa segreta per la sicurezza nazionale) viene teletrasportato nel recente passato per cercare di prevenire ed eliminare il pericoloso criminale. Gravemente ferito al volto durante l'ultimo tentativo di cattura, viene sottoposto a un intervento di chirurgia plastica che ne modifica i tratti somatici; ma dopo il recupero fisico otterrà l'ultima missione, l'incarico che stravolgerà le sue sicurezze e la sua stessa identità.

È bene non fornire altre informazioni sulla trama, dati i continui colpi di scena di questo intelligente fantathriller distopico - premiatoagli AACTA Award di quest’anno e all’After Dark di Toronto - tratto dal racconto All you zombies (1959) di Robert A. Heinlein. Vanno invece evidenziati i pregi dello script, oltremodo amplificati dall'ennesima superba interpretazione di Ethan Hawke, nei panni dell'insolito agente, e della sorprendente Sarah Snook, la quale, recita intensamente sia la parte femminile che quella maschile.

I salti avanti e indietro nel tempo - il curioso dispositivo che lo consente è datato 1981 - sono pericolosi per l'equilibrio psico-fisico degli agenti, e limitati a un cinquantennio nel passato o nel futuro. Non sono consentite forzature, né contaminazioni "temporali", e va osservato un look e un comportamento rispettoso delle mode, degli usi e dei costumi dell'epoca. A tal proposito, e senza grosso impegno finanziario, l'opera ben si orienta nell'atmosfera vintage degli anni Quaranta, dei Sessanta (la lunga sequenza nel bar), e dei decenni successivi, con una maniacale attenzione ai particolari, all'abbigliamento come al pregevole commento sonoro.

Predestination trova tuttavia il modo di farsi apprezzare anche come opera drammatica di indiscutibile attualità, per la dolente umanità dei personaggi, ritratti come individui senza storia, e in lotta contro il male, dentro e fuori di sé, alla costante ricerca di un'identità plausibile, forse di un amore, o meglio, di uno scopo di vita; per il controllo invasivo e sotto traccia perpetrato da società misconosciute e ristrette nei confronti del genere umano, allo scopo (reale o apparente?) di intervenire sul passato per "guarire" il futuro; oppure per il richiamo a temi come l'ermafroditismo o l'intersessualità, l'androginia o l'identità di genere.

La ricchezza di tali sottotesti mette in risalto ancor di più l'ordito alla base dell'opera, ossia il semplice paradosso riassumibile nella domanda retorica: "È nato prima l'uovo o la gallina?". Quesito che se da un lato tende a facilitare l'approccio - o a glissare - su questioni cosmogoniche e filosofiche primarie, dall'altro è sinonimo di rompicapo logico (e cronologico, in questo caso), o di ragionamento circolare. Come dire che il tempo è solo un accidente, al massimo un'astrazione culturale, e che l'origine della vita è un processo tuttora in corso...

 

 

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