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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

La Carmen partenopea di Mario Martone

 

La vera forza motrice della Carmen ideata e diretta da Mario Mortone è la musica multietnica arrangiata da Mario Tronchi e da Leandro Piccioni ed eseguita dal vivo dalla vigorosa Orchestra di Piazza Vittorio. L'interazione tra prosa e musica è totale al punto che alcuni musicisti sanno essere anche attori e salgono sul palcoscenico per diventare personaggi. Per tutto il resto, tuttavia, lo spettacolo appare piuttosto debole, frammentario e privo di un carattere unitario e organico. Il testo in dialetto napoletano di Enzo Moscato trae ispirazione più dalla novella di Prosper Mérimée che dal libretto di Meilhac e Halèvy dell'opera di Georges Bizet, ma di fatto reinventa e rimescola le fonti in un ibrido partenopeo a metà tra la sceneggiata e il varietà, tra la zarzuela e Raffaele Viviani.

La trama, se di trama si può parlare, viene vistosamente assottigliata, frantumata in tanti piccole schegge di eventi che non rispettano un ordine cronologico. La storia viene privata dei suoi elementi melodrammatici e del suo spessore tragico. Carmen non muore ma viene accecata da Cosé (Roberto De Francesco), il novello don Josè Navarro che qui figura come un soldatino veneto un po' imbranato. La caratterizzazione dei personaggi che circondano la protagonista è volutamente scialba anche perché Carmen è una preponderante figura metaforica , l'alter ego vibrante della Napoli dei bassi, dei reietti e dei diseredati, il cuore pulsante di una cultura meticcia che accoglie tutti ma che rifiuta qualsiasi limitazione della libertà.

Lo spettacolo è un lungo flashback raccontato da una Carmen orgogliosa della sua indipendenza dal sesso maschile e della sua totale anarchia. Schermata da un paio di occhiali neri, ricorda con fierezza il suo epico passato di <sgualdrina raffinata>. I due piani temporali del racconto, quello del presente e quello degli accadimenti rievocati, si sovrappongono in modo fluido in una sequenza di scene che alterna prosa, canto e ballo.

Il palcoscenico, inizialmente spoglio, viene invaso da praticabili mobili che vengono spostati dagli stessi attori per rappresentare ora la fabbrica di tabacchi in disuso, ora la Mala Taverna di Lilà Bastià, ora il bordello di cui Carmen diviene la tenutaria e altri vari spaccati dei Quartieri Spagnoli. Le immagini suggerite scivolano spesso nel luogo comune e anche la napoletanità attribuita a certi personaggi appare a tratti un po' forzata. Escamillo si trasforma in un fascinoso sciupafemmine di quartiere soprannominato O'Torero per il suo potere di far stragi non di tori ma di cuori. E' poco più di una comparsa e l' interpretazione di Houcine Ataa inciampa spesso nella caricatura. Iaia Forte non sembra molto a suo agio nella parte di Carmen. Ancheggia seduttiva e sensuale in mezzo alle sue amiche di varie nazioni e ai suoi numerosi amanti, ma non riesce a trasmettere la risolutezza, la sfrontatezza e il coraggio che il personaggio dovrebbe comunque possedere. Gli altri costituiscono un coro multicolore e dinamico dal quale spiccano il tenente Zuniga di Giovanni Ludeno e la Mercédès di Anna Redi che è anche autrice delle coreografie

Le scene si rincorrono veloci in una serie di sketch tenuti insieme dalla forza propulsiva degli arrangiamenti musicali che mescolano Bizet con brani klezmer o neomelodici mediterranei e che si conclude con <'Sta festa 'o ssa' > di Viviani. L'alta qualità della musica tuttavia non riesce a riscattare lo spettacolo dalla sua intrinseca banalità.

 

Scheda tecnica

CARMEN, di Enzo Moscato. Adattamento di Mario Martone. Direzione Musicale: Mario Tronco. Arrangiamento musicale: Mario Tronco e Leonardo Piccioni. Esecuzione dal vivo Orchestra di Piazza Vittorio (in ordine alfabetico ) Emanuele Bultrini, Peppe D'Argenzio, Duilio Galioto, Kyung Mi Lee, Ernesto Lopez, Omar Lopez, Pino Pecorelli, Pap Yeri Samb, Raul Scebba, Marian Serban, Ion Stanescu. 
Scene: Sergio Tramonti. Costumi: Ursula Patzak. Luci: Pasquale Mari. Suono: Hubert Westkemper. Coreografie: Anna Radi. Con: Iaia Forte, Roberto De Francesco, Ernesto Mahieux, Giovanni Ludeno, Anna Redi, Francesco Di Leva, Houcine Ataa, Raul Scebba, Viviana Cangiano, Kyung Mi Lee. 
Regia di Mario Martone. Aiuto Regia: Raffaele Di Florio. Assistente scenografa: Sandra Muller. 
Fondazione del Teatro Stabile di Torino / Teatro di Roma.
Al Teatro Argentina di Roma dal 18 marzo al 19 aprile 2015.

 

 

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