Statistiche dal 2010

Visite agli articoli
4408508

Abbiamo 162 visitatori online

Cerca nel sito

Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

Fogli e Parole d'Arte

non ha scopo di lucro, non propone alcuna pubblicità e ha come unico interesse la diffusione della cultura.
Pertanto, le immagini pubblicate si attengono all'a
rticolo 70, comma 1bis della legge sul diritto d’autore, dove si afferma che è possibile la "libera pubblicazione attraverso la rete Internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro".


Iscriviti al nostro
canale WhatsApp
sul cellulare

 - Nuova informativa sui cookie -

 


Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Hamlet Travestie, di Punta Corsara

 

Figlia di un progetto di formazione che mescolava studenti del centro di Napoli e di Scampia, l'esuberante compagnia Punta Corsara sta facendo passi da gigante. L'esilarante Hamlet Travestie, presentato al festival Primavera dei Teatri a Castrovillari e ora in scena al Teatro India di Roma, dà prova della maturità professionale e della creatività artistica raggiunte in breve tempo dal giovane gruppo di lavoro.

Lo spettacolo non è un semplice adattamento del testo scespiriano ma una parodia farsesca che passa attraverso il settecentesco Hamlet Travestie di John Poole e il Don Fausto del <Re del Sancarlino> Antonio Petito. Il risultato dell'operazione di montaggio e di riscrittura messe in atto da Emanuele Valenti, dall'attore Gianni Vastarella e da Marina Dammacco è una dinamica pièce del tutto originale dai testi di riferimento che viene poi sostenuta da una regia estremamente movimentata e fantasiosa.

Dal Castello di Elsinore la vicenda viene catapultata nella Napoli di oggi, una Napoli popolare che convive come può con il degrado e la camorra. Se il Don Fausto Barilotto di Petito si era convinto di essere il Faust di Goethe, il povero Amleto Barilotto dei Corsari si è messo in testa di essere il Principe di Danimarca. Per farlo rinsavire, i parenti del giovane afflitto e pensieroso seguono il consiglio di Don Liborio, detto O' Professore, di riprodurre situazioni dell'Amleto nella speranza che l'espediente metateatrale gli provochi uno shock salutare. La famiglia del novello Amleto è totalmente all'oscuro della tragedia scespiriana e fatica a seguire le istruzioni teatrali di Don Liborio provocando comicissimi fraintendimenti. Nonostante le raccomandazioni prese in prestito dalla famosa lezione di Amleto agli attori, i parenti di Barilotto recitano da cani. Del resto, oltre ad essere ignoranti, hanno anche ben altre gatte da pelare. Lo zio Salvatore ha una bancarella al mercato ma non fa grandi affari e, come se non bastasse, è vittima dei ricatti e delle pressioni del camorrista Don Gennaro. La madre Amalia è divisa tra la preoccupazione per le stranezze del figlio e quella di mandare avanti la baracca. La fidanzata Ornella, novella Ofelia, è incinta e non trova di certo un valido sostegno nel compagno. Suo fratello Ciro-Laerte è troppo imbranato per poterle essere di alcun aiuto.

Lo spazio scenico è quasi del tutto spoglio se non fosse per una serie di panche modulari spostate a vista dagli attori. Le figurette caricaturali dei personaggi si stagliano nell 'oscurità della scena interrotta da fasci di luce bronzea. I costumi da trovarobato caratterizzano a pennello i personaggi e l'effervescenza dello spettacolo è assicurata dalla perfetta scansione dei tempi e dei ritmi e dall' esuberanza degli attori.

La dissennata rappresentazione metateatrale ricalca solo alcune scene e alcune famose battute dell'Amleto scespiriano. L'apparizione dello spettro è la scena più articolata e più spassosa. Il fantasma è incarnato da tre figure issate su un carrello con Don Liborio che urla da un megafono <sono lo spettro di tuo padre> e che reclama vendetta per essere stato assassinato dal fratello allo scopo di impadronirsi della sua bancarella ambulante. Poi c'è il finto matrimonio tra lo zio e la madre e gli scatti d'ira di Amleto contro la povera fidanzata che viene invitata a rinchiudersi in convento. Il dialetto napoletano dà un nuovo sapore alle battute mutuate da Shakespeare. Quando la Madre chiattona convoca il figlio nella stanza da letto per rimproverarlo di aver dato un calcio agli stinchi dello zio, il suo <hai fatto piglià collera a tuo padre> suscita un' irresistibile ilarità. E questo è solo un esempio perché tutto lo spettacolo scivola via a passo veloce tra una trovata e l'altra. Merito soprattutto degli attori che pur nella coralità si distinguono per le loro peculiarità.Sono tutti bravi, bene affiatati tra loro e animati da un'energia contaggiosa. Lo spettacolo corre verso il finale forte della sua assenza di pretese intellettuali e della sua irresistibile comicità di matrice popolare. Il pubblico che si presume conosca la storia viene preso in contropiede da un finale a sorpresa.

 

Scheda tecnica  

HAMLET TRAVESTIE, di Emanuele Valenti e Gianni Vastarella. Dramaturg: Marina Dammacco. Disegno Luci: Giuseppe Di Lorenzo. Collaborazione artistica: Mirko Calemme. Organizzazione: Marina Dammacco. Aiuto Regia: Gianni Vastarella. Con:Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Carmine Paternoster, Valeria Pollice, Emanuele Valenti, Gianni Vastarella. Regia e spazio scenico di Emanuele Valenti. 
Al Teatro India di Roma dal 3 all'8 febbraio 2015.
Prima nazionale: 1 giugno 2014 al Teatro Sybaris di Castrovillari. 

 

abbiamo aggiornato l'informativa sui cookie