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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Eva Braun e il fascino del terrore


Straordinaria prova d'attrice quella di Federica Fracassi nei panni di Eva Braun, l'ultima devota e supplichevole amante di Adolf Hitler che in Eva (1912-1945) rievocala sua drammatica storia di amore e morte. Presentata al Teatro Argot di Roma nell'ambito di Dominio Pubblico dalla compagnia <Teatro i>, la breve pièce diretta da Renzo Martinelli è tratta dalla trilogia Innamorate dello spavento di Massimo Sgorbani. In questa sorta di drammaturgia in tre parti, due monologhi e un dialogo, l'autore immagina le dinamiche relazionali di tre <femmine>con il dittatore nel momento della inarrestabile caduta del Terzo Reich. La prima è la fedele cagna di Hitler il cui nome, Blondi, intitola il monologo <canino> interpretato dalla stessa Fracassi al Piccolo di Milano nel 2013; la seconda è Eva Braun che sposò il Fuhrer in un bunker sotto terra poco prima del suicidio di coppia; la terza è Magda Goebbels che in un dialogo con Hitler incarna a tutto tondo gli ideali e i valori del Reich.

Eva Braun è presentata come una donna fragile e istintiva, ingenua e romantica, abbagliata dalla crudeltà dell'amante al punto di ridursi a banalizzare il male. <La politica-dice ad un certo punto- è noiosa>. Quel che la scuote e la tormenta è una passione euforica e accecante, un amore morboso fatto di paura, solitudine e di interminabili attese.

Lo spazio scenico disadorno è un luogo mentale cosparso di fogli che probabilmente raccontano la storia che viene riplasmata dalla donna in un frammentario monologo interiore. Con i capelli raccolti, i piedi scalzi e un semplice vestito scollato, la Fracassi interpreta la parte in modo magistrale cogliendo tutte le sfumature psicologiche della donna e restituendo verità e credibilità al personaggio. La sua voce mutevole e flessuosa, i movimenti convulsi tenuti leggermente a freno da un singolare controllo gestuale, rievocano in scena tutte le atmosfere che hanno segnato la vita di Eva Braun, dall'ansia dell'attesa alla voluttà dell'orgasmo, dall'euforia dei ricevimenti del Reich all'isolamento nel bunker. Pochi oggetti di scena, un vecchio telefono, una panca imbottita che funge da talamo di rituali feticisti e da letto di morte, una Blondi di pezza che viene ripetutamente presa a calci dalla donna in preda alla gelosia, danno forma nell'immaginario del pubblico ai frammenti salienti della sua vita.

Mentre rievoca il suo passato e dà sfogo a infinite sensazioni, sullo sfondo scorrono le proiezioni di Via col vento con numerosi primi piani di Rossella O'Hara che diviene il doppio immaginario di Eva. L'espediente registico sottolinea la natura e le aspirazioni della Braun, la sua vocazione all'idolatria, la sua determinazione ad amare ad ogni costo. Tuttavia il parallelo tra le due eroine rischia di distrarre il pubblico dall'intensità interpretativa dell'attrice, che riesce a trasmettere con forza quei perversi meccanismi inconsci che possono trasformare una donna in una vittima sottomessa.

 

Scheda tecnica

EVA (1912-1945), da Innamorate dello spavento di Massimo Sgorbani. Dramaturgin: Francesca Garolla. Audio e video: Fabio Cinicola. Luci: Mattia De Pace.
Con Federica Fracassi. Regia di Renzo Martinelli.
Produzione Teatro i con il patrocinio di Next/Laboratorio delle idee.
Visto al Teatro Argot di Roma nel dicembre 2014.

 

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