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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Un Otello altro, di e con Oscar De Summa

 

Dopo il fortunato Amleto a pranzo e a cena, Oscar De Summaripropone al Teatro Orologio di Roma Un Otello altro, una vivacissima riscrittura dell'Otello shakespeariano, trasformato in un canovaccio da Commedia dell'arte.

Il palcoscenico è occupato da un accrocco di oggetti di scena dello spettacolo Stasera sono in vena presentato la sera precedente. Al centro spicca una lunga pedana di legno sulla quale gli attori montano dei bastoni per reggere alla meglio due lenzuola che fanno da sfondo ad un Otello condensato in un'ora e mezzo di spettacolo basato sull'improvvisazione.

I fili della tragedia shakespearina sono tutti al loro posto in un riassunto esaustivo dell'opera. Il testo alterna i bellissimi monologhi del Moro a brevi sintesi del racconto proferite da Iago, il grande burattinaio della performance. I quattro attori della piccola strampalata compagnia tutta al maschile entrano ed escono dal personaggio in continuazone e due di loro interpretano più parti nel corso della rappresentazione. Bastano un grembiulino viola e una stoffa nera da annodare alla vita per trasformare due giovanotti in Emilia e in Desdemona. L'effetto è davvero esilatante come lo sono i racconti parentetici delle disavventure private di cui si lamentano gli attori, dalla multa per aver parcheggiato il camion in zona ztl, all'esclusione dalla programmazione del Teatro Eliseo che ha preferito ospitare Emma Dante al loro posto.

Nella sua aperta metateatralità, Un Otello altro è sostanzialmente una riflessione sul mestiere dell'attore e sulla magia del teatro. Qui Otello appare come succube non soltanto delle parole ma anche della messinscena architettata da Iago, il vero protagonista della pièce.

Molto shakesperianamente, all'inizio della rappresentazione gli attori chiedono perdono al pubblico per le imperfezioni e le mancanze della scena e lo invitano a partecipare attivamente allo spettacolo con la propria immaginazione, magari illudendosi di vedere Al Pacino al loro posto.

La rappresentazione è avvolta nell'oscurità con tre fari posti dietro le lenzuola che servono a creare numerosi stacchi di teatro delle ombre. La comicità tuttavia prevale sulla drammaticità della storia. La prima scena in cui Iago e Roderigo avvertono il senatore Brabanzio che la figlia Desdemona è fuggita di casa per diventare l'amante del "negro" Otello è davvero spassosa. Il povero padre con tanto di maschera in volto sproloquia in dialetto come un Pantalone infuriato. I riferimenti alla diversità o meglio alla negritudine di Otello sono continui e sono spesso insaporiti da allusioni sessuali. La perfidia di Iago se ne nutre per svilire la figura di Otello. Sebbene faccia pensare al diavolo del teatro medievale, Iago è umanissimo nel suo desiderio di vendetta: le cause del suo odio le spiattella tutte a Roderigo nella prima scena. Non ha ottenuto la promozione che meritava più di Cassio e sospetta che "il negro" abbia giaciuto con sua moglie Emilia. Basta questo per inscenare una tragedia dove, come spiega alla fine, muiono tutti eccetto lui e Cassio. I monologhi di Otello, interpretato da un De Summa in piena forma, non sono toccanti come dovrebbero anche perché l'attore non si preoccupa affatto di "sporcarli" con qualche "papera", ma lo si può perdonare perché il suo gioco sulla grande magia del teatro funziona davvero.

 

Scheda tecnica

Un Otello altro, da Shakespeare, di Oscar De Summa. Progetto luci: Marco Stefanini. Maschere: Andrea Cavarra. Con Oscar De Summa, Stefano Cenci, Mauro Pescio, Antonio Perrone.

Regia di Oscar De Summa.

Visto al Teatro dell'Orologio di Roma il 28 novembre 2014.

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