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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Alarme, di Theodoros Terzopoulos

Presentato in prima nazionale a Le Vie del Festival di Modena, Alarme di Terzopoulos è un capolavoro teatrale denso e magmatico, una partitura sonora, visiva e gestuale perfettamente concertata. L'ardita articolazione fonetica di un misto di greco, francese e inglese, fa sì che la sonorità del significante divenga veicolo di senso anche all'orecchio di chi ne ignori il significato. L'area scenica del periferico Teatro delle Passioni, è occupata da una pedana sopraelevata a pianta triangolare che aggetta in diagonale verso il pubblico. Un'oscurità turbata dal grido minaccioso di gabbiani si dirada gradulmente, per svelare un fondale nero tagliato, sempre in diagonale, da una teca praticabile occupata da due corpi femminili strizzati da aderenti costumi neri finemente ricamati.

L'agghiacciante simmetria dell'apparato visivo, dove la predominanza del nero viene squarciata da bagliori di luce ambrata o rossastra, è il correlativo oggettivo scenico di un duello verbale sostenuto da un ritmo inesorabile e scandito dal ritorno di temi e da ripetizioni di frasi. A fronteggiarsi sono Elisabetta Tudor e Maria Stuarda (Terzopoulus si è ispirato al carteggio tra le due regine) ma questo lo si capisce soltanto verso la metà dello spettacolo. C'è qualcosa di primordiale e arcano nelle due figure femminili che assumono la postura di sfingi e si muovono e sibilano come fossero serpenti all'attacco. Sono creature ferine, assetate si sangue e invasate dalla brama di possedere l'una il corpo dell'altra.

Il narratore, disteso al piano inferiore della scena , assume una funzione analoga a quella del coro della tragedia classica, e le apostrofa con parole insultanti."Puttane, il sangue vi domina", e più avanti"Il potere vi ha accecato !". L'agone è chiosato da commenti e da maledizioni che ricordano quelle lanciate da Calibano a Prospero ne La Tempesta di Shakespeare:"che siate ingravidate da ratti e scorpioni...".

Terzopoulus inscena l'ancestralità animalesca del predominio e sviluppa l'aspetto erotico che si cela dietro la volontà di sopraffazione. Da un'attenta analisi delle lettere del carteggio, il regista desume una reciproca attrazione tra le due regine rivali, una specie di amore che le spaventa, perché potrebbe distruggere la loro individualità e minare il loro potere. L'odio è anche una via d'uscita dal terrore di perdersi. Ma il caso specifico è soltanto un punto di partenza per indagare i perversi meccanismi del potere in generale, attraverso una scrittura teatrale che nella sua originalissima contemporaneità, risente dei Greci e di Shakespeare.

Le due straordinarie attrici, Agiaia Pappa (Maria Stuarda) e Sophia Hill (Elisabetta I) fanno vibrare la sonorità della parola attraverso variegati registi tonali, alternando sibili, rantoli e ruggiti al parlato. Il dialogo è un botta e risposta di brevissime battute, le parole per lo più monosillabiche, consonanti dentali e fricative che si schiantano l'una contro l'altra producendo suoni metallici di spade. Di quando in quando, il ritmo da metronomo si dilata in un crescendo di violenza orgiastica, mentre la sintassi testuale si accorda a quella gestuale in una sintesi teatrale totale.

La forza drammatica dello scontro verbale a volte si rilassa in scambi di battute di graffiante ironia. Quando la Stuarda urla di essere"la figlia bastarda", l'altra replica in perfetto inglese:"This is UK, my dear! This is BBC News, my dear!". Non mancano riferimenti puntuti alla politica del Parlamento Europeo, commentate dall' imitazione farfugliata di tutte lingue del Vecchio Continente. Una Babele in miniatura per due sole voci, anzi, per le due lingue delle attrici che si estendono tremolanti l'una verso l'altra, si sfiorano e si respingono, in un bisbiglio che si estingue nel nulla di un silenzio terrificante. Sempre con il corpo immobile, le due si passano di bocca in bocca il piattino dell'Ostia Consacrata producendo un rumore metallico di forte impatto. La voce del narratore traduce il persiero di Stuarda che reclama il sangue versato per la rivale. La coloritura blasfema della brevissima sequenza di fatto esalta la sacralità laica del rito teatrale. La performance pone inquietanti interrogativi su questioni umane che ci riguardano, sul cannibalismo del potere e sulla vacuità e cecità dell'istinto di sopraffazione. Quando il corpo di Elisabetta striscia sopra quello di Stuarda, le due rivali si annullano nella forma di un unico animale mostruoso, mentre il coro si chiede al loro posto:"Dove mi stai portando?","Dove stai andando?". Si abbandona il teatro con la sensazione di essere usciti da uno stato di trance.

 

Scheda tecnica

Alarme. Composizione basata sulla corrispondenza fra Maria Stuarda e Elisabetta I.

Musica: Panayiotis Velianitis. Luci: Theodoros Terzopoulos, Konstantinos Bethanis. Costumi: LOUKIA. Hair styling: Dimittris Palaiologou. Direttore tecnico: Kostantinos Bethanis. Esecutore istallazioni sceniche: Charalampos Terzopoulos.

Con: Agaia Pappa, Sophia Hill, Tasos Dimas (narratore).  Regia e scene di Theodoros Terzopoulus.  Produzione: Maria Vogiatzi.

ATTIS THEATRE

PRIMA NAZIONALE: 31 maggio 2013, al Teatro delle Passioni di Modena.

 

 

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