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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Pinocchio di Babilonia Teatri

 

Con Pinocchio, il gruppo italiano più insultante, cinico e corrosivo, capiatanato da Valeria Raimondi ed Enrico Castellani, ha deciso di non rappresentare la realtà, ma di trascinarla direttamente in scena. Questo lavoro è infatti il risultato dell'incontro di Babilonia Teatri con la compagnia teatrale Gli amici di Luca nata nel 2003 e composta da persone uscite con vari esiti dal coma, da attori e volontari. Il gruppo, operante all'interno della Casa dei Risvegli " Luca De Nigris " di Bologna, organizza laboratori di teatro riabilitativo e si sforza di sensibilizzare l'opinione pubblica su una tragica realtà di dolore e di emarginazione. Raimondi e Castellani, che da sempre sbattono in faccia al pubblico brucianti problematiche sociali, questa volta incorniciano le storie di tre reduci dal coma, all'interno di una favola popolare che attutisce la drammaticità delle vicende umane. Strano a dirsi, ma nonostante la presenza inquietante dei corpi di tre uomini, menomati da incidenti stradali che li hanno tagliati fuori dalla vita, lo spettacolo riesce a risultare comico e anche un tantino sentimentale. Il pugno allo stomaco non è dato dal marchingegno teatrale costruito da Babilonia Teatri, ma dalla pura e semplice presenza di Paolo Facchini, Luigi Ferrarini e Riccardo Sielli, che se fossero stati liberi di raccontarsi senza rimandi alla fiaba, avrebbero senz'altro colpito in modo più diretto il pubblico.
Il filtro della finzione, in casi come questo, è davvero pericoloso e se proprio si vuole portare in scena la realtà, allora è meglio farlo al modo del progetto Rimini Protokoll di Haug, Kaegi e Wetzel.

Prima ancora che la performance abbia inizio, un " pinoccho" molto in carne, con indosso un paio di pantaloncini e un naso di carta in faccia, se ne sta accovacciato sul bordo dell'avanscena e, con lo sgurdo perso nel vuoto, sembra non curarsi affatto del pubblico che si accomoda in sala. Rimarrà in scena per tutto lo svolgimento dello spettacolo, come metafora vivente della metamorfosi del burattino e della sua rinascita ad una nuova vita, meno spenseriata ma forse più consapevole. Intrappolati in funzionali imbracature, entrano ad uno ad uno i tre "risvegliati". Finché non vengono disincastrati dai lacci sembrano dei burattini, ma anche quando espongono i loro corpi liberi, il regista, fuori scena, li manovra, li stimola e li retarguisce come fosse un burattinaio. Seduto alla consolle in fondo alla sala, Castellani li interroga come si fa nei talk show televisivi. Lo fa in modo affettuoso e con autentica attenzione a non ferire la sensibilità dei tre ragazzi chiamati a raccontare la loro vita, prima, durante e dopo il coma.

Gli intervistati scherzano e sdrammatizzano, fanno battute sul loro rapporto con le donne, con i medici e con i familiari. Improvvisano e cercano di deragliare dal copione. Si raccontano con coraggio e disarmante semplicità e la loro tendenza a non prendersi troppo sul serio, esonera gli spettatori dal provare pietà. Hanno una grande dignità, ma i loro muscoli atrofizzati, i disturbi del linguaggio che limitano la fluida espressione delle emozioni, raccontano una storia che con Pinocchio ha ben poco a che fare. La loro vita è molto altro da prima. Certo, hanno imparato a gurdarla da nuove angolazioni, forse ne hanno compreso il valore più di coloro che si illudono di vivere in quella specie di mondo dei balocchi che il nostro sistema sociale ci spaccia come il migliore dei mondi possibili. Ma nessuna morale fiabesca può addolcire la loro tragedia personale e la piaga sociale della latitanza della sanità pubblica in materia di assistenza.

Le trovate sceniche sono un po' banali e le analogie con la fiaba collodiana confuse. I " risvegliati " sono rinati a nuova vita, d'accordo, ma si può paragonare il passaggio dal buio del coma ad una vita deturpata, alla trasformazione del burattino in essere umano ? E la vita prima del buio, quella dell'inconsapevolezza e del gioco, non è quella che ciascuno vorrebbe preservare nel proprio intimo anche da adulti? Facchini, Ferrarini e Sielli hanno nostalgia del prima e vorrebbero una fata dai capelli neri o biondi. Non a caso, ad un certo punto di siedono in fila ed espongono dei cartoni con su scritte le parole di Yesterday.

Al di là di Collodi e di Babilonia Teatri, quel che arriva, è la ferrea volontà dei tre protagonisti di vivere nonostante tutto, il coraggio della sofferenza e l'ironia come arma contro il male di vivere. Il merito è tutto dei tre non attori. A Babilonia Teatri, ma soprattutto agli Amici di Luca, quello incalcolabile e impagabile di permettere a coloro che hanno sfiorato la morte di esprimersi e di comunicare con il mondo.

 

Scheda tecnica
PINOCCHIO, di
Valeria Raimondi ed Enrico Castellani.
Collaborazione artistica : Stefano Masotti e Vincenzo Tedesco.
Scene, luci e audio : Babilonia Teatri.
Con : Enrico Castellani, Paolo Facchini, Luigi Ferrarini, Riccardo Sielli e Luca Scotton.
Nuova produzione anteprima : 7 ottobre 2012, 14° edizione della Giornata nazionale dei Risvegli per la ricerca sul coma, Bologna.
Prima nazionale : 8 dicembre 2012, Teatro Storchi, Modena.
Visto al Teatro Palladium di Roma, il 27 gennaio 2013.

 

Prossime date 
Bolzano, Teatro studio del Teatro Stabile, 22 febbraio 2013.
Bergamo, Creberg Teatro Bergamo, 6 marzo 2013.
Firenze, Teatro Puccini, 15 marzo 2013
Mestre, Teatro Aurora, 21 marzo 2013.
Casalmaggiore, Teatro Comunale, 23 marzo 2013.
Rubiera, Teatro Herberia, 26 marzo 2013.
Lonigo, Teatro Comunale, 5 aprile 2013.
Perugia, Teatro Brecht, 13 aprile 2013.
Bologna, Teatro la Soffitta, 23-24 aprile 2013.
Milano, Teatro Nuovo Elfo, 21-26 maggio 2013.

 

 

 

 

 

 

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