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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Midsummer


Con Midsummer, il drammaturgo e regista scozzese David Greig ha creato un genere quasi nuovo che, a giudicare dal successo riscosso nel mondo, sembra incontrare i gusti dello spettatore globale. Non è propriamente un musical perché i due protagonisti cantano solo poche canzoni, accompagnandosi con la chitarra acustica. Non è una commedia vera e propria perché l'azione non si diapana attraverso il dialogo, ma viene perlopiù raccontata in terza persona direttamente dai personaggi. Si tratta insomma di un teatro epico estremo, la cui tenuta sulla scena dipende molto dai ritmi imposti dalla regia. Per Greig mettere in scena la sua commedia è stato presumibilmente più semplice che non per Giampiero Borgia che ne ha curato la prima versione italiana, trasferendendovi il suo amore nostalgico per Edimburgo e, inevitabilmente, il punto di vista di chi le cose le vede da lontano.

La scenografia di Giuseppe Avallone rappresenta un interno stile Ikea, circondato sui tre lati da gigantografie che evocano una Edimburgo idealizzata, con il castello sullo sfondo e le facciate grigiastre dei palazzi della Old Town. Su due schermi piatti scorrono di volta in volta le immagini piovose degli altri luoghi dove si consuma una avventura romantica calata nell'oggi, tra l'enoteca Whighams e i palazzoni della periferica Leith Walk. Helena e Bob, i due protagonisti, sono due trentacinquenni qualunque, intenti a sfuggire il loro quotidiano, altrettanto qualunque. Lei è un avvocato divorzista che vive una storia infelice con un uomo sposato, lui è un ometto senza qualità, che sognava di fare il musicista, ma che poi si è impigliato nella rete della piccola malavita locale. Il loro incontro trasforma la piovosa Edimburgo nella Foresta di Arden del Sogno di una notte di mezza estate, ma proprio come gli amanti perduti scespiriani, Helena e Bob scopriranno che ciò che credono di volere non corrisponde a ciò che vogliono veramente.

Manuela Mandracchia e Christian Di Domenico si muovono a loro agio nello spazio angusto del palcoscenico del Piccolo Eliseo, nonostante sia loro richiesto un vero e proprio tour de force performativo. Non è facile entrare e uscire di continuo dal proprio personaggio, cantare e subito dopo tradurre i versi di " Only love will break your heart " o di " With or without you " dei mitici U2, oppure mimare una corsa da ubriachi rimanendo sempre allo stesso posto o, infine, reiterare una stessa scena, aggiungendo sempre qualcosa di nuovo all'interpretazione. Ma loro ci riescono benissimo, come riescono ad infodere simpatia,tenerezza e spessore umano a due personaggi intrappolati nelle stereotipie comportamentali dell'uomo medio di oggi.

La scena iniziale in cui Elena rimorchia Tom intento a leggere Dostoevskij per tirarsi un po' su di morale, è davvero esilarante e viene ripetuta non soltanto per moltiplicare il suo effetto comico, ma anche per favorire un processo di identificazione con i due moderni picari. Per una buona mezz'ora il ritmo dell'azione si mantiene serrato e viene scandito dall'annuncio dell'ora esatta e del luogo in cui avvengono fatti assolutamente banali e irrilevanti, ma che insieme contribuiscono alla creazione di un sogno. Scambi di sms letti a voce alta, la ricerca del parcheggio, le passeggiate forzate sotto la pioggia, l'incontro di una notte piuttosto impacciato, e tante altre piccole complicazioni, prima che Bob decida di spendersi tutto il malloppo destinato al suo boss insieme alla sua bella. I luoghi comuni si sprecano ma vengono trattati con ironia sottile e sebbene fragile, la commedia non si risolve mai in puro intrattenimento. Il racconto è puntellato qua e là da citazioni cinematografiche e trovate registiche mai ovvie. Il discorso di Bob al suo uccello e la sua conferenza sulla sua "bobbità" sono due gioielli di comicità surreale, ma poi la storia si complica di incidenti e si sviluppa in sottotrame più adatte alla sceneggiatura di un film che ad un dramma che condensa due giorni in poco più di un'ora e mezza. La tensione iniziale si allenta e, verso la fine, interviene anche un po' di noia. Peccato perché gli attori ce la mettono davvero tutta, ma forse la scrittura fluviale di Greig non ha tenuto conto del fatto che il teatro raccontato dovrebbe temere la prolissità, soprattutto se a sostenerla in scena sono soltanto due attori.

 

Scheda tecnica

Midsummer, di David Greig. Con Manuela Mandracchia e Christian Di Domenico e con la partecipazione di Francesco Santalucia.

Regia di Giampiero Borgia. Musiche di Gordon McIntyre. Traduzione di Masolino D'Amico. Scene e costumi : Giuseppe Avallone. Adattamento delle musiche: Papaceccio mmc e e Francesco Santalucia. Video: Nicola Vero.

Al Teatro Eliseo Patroni Griffi di Roma, dal 31 gennaio al 5 febbraio 2012.

 


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