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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Sequestro all'italiana, di Teatro Minimo

Sebbene fortemente radicata nella realtà di confine dell'estremo sud pugliese, la drammaturgia di Michele Santeramo riesce a dar forma all'uomo globale contemporaneo. Indubbiamente i due protagonisti di Sequestro all'italiana, ora in scena anche a Roma al piccolo Eliseo Patroni Griffi, incarnano molti dei i vizi e delle virtù dell'uomo medio nostrano, ma per altri versi sono anche gli Ognuno dei nostri tempi. Non ci dicono nè chi siano, nè a cosa veramente aspirino. Adriano e Ottavio esordiscono sulla scena dicendo che sin dalla nascita "hanno avuto dei bellissimi nomi", come per aggrapparsi all'idea che quei nomi potrebbero riservar loro una sorte migliore. Di loro apprendiamo soltanto che hanno sequestrato una classe di bambini in una piccola scuola elementare di provincia per richiamare l'attenzione di un fantomatico sindaco, nonché della stampa e della televisione, ma, per il resto, il loro agire si risolve beckettianamente nel tentativo di riempire come possono il tempo dell'attesa, prima che arrivi qualcuno che dia loro un senso, e forse anche un'identità. La scena è ridotta ad una semplice pedana inclinata, una porta eretta nel vuoto, e una finestrella sospesa nel nulla da dove i sequestratori controllano se il mondo esterno si è accorto finalmente di loro.

Il testo (finalista al Premio Riccione 2009) è un tutt'uno con la performance e la sua perfetta costruzione formale reca i segni di un lavoro che scaturisce direttamente dall'improvvisazione sulla scena. Le battute fulminanti, declinate su inflessioni vagamente dialettali, si incastrano l'una nell'altra in un serrato gioco di botta e risposta che, oltre a determinare il ritmo dell'azione, sottolinea le dinamiche relazionali che legano i due personaggi. I dialoghi passano dal registro surreale a quello della quotidianità più spicciola, e sono regolarmente interrotti dalle telefonate che Ottavio riceve al cellulare. Oltre a permettere variazioni nel ritmo, esse immettono il contesto sociale nel paradosso astratto della scena. Ad intervalli regolari, arrivano le chiamate di un avvocato senza scrupoli che si offre di occuparsi del loro caso, poi quelle di un lontano cugino che si raccomanda affinché rilascino suo figlio e,immancabilmente, anche quelle della vecchia madre ansiosa e intrusiva. Le chiamate della polizia che prima annunciano l'indisponibilità del sindaco e poi, di volta in volta, i vari impedimenti del vicesindaco, oltre a commentare il sistema, servono a rendere l'attesa più esasperante. La concitazione aumenta in un crescendo che crea suspence, mentre il vuoto viene riempito da esilaranti prove metateatrali in cui i sequestratori provano la scena dell'incontro con il sindaco, oppure si mascherano per poi mostrarsi alla finestra, l'uno nei panni del feroce aguzzino e l'altro in quelli del bambino minacciato da un coltello alla gola. La comicità diviene irresistibile proprio nei momenti in cui i due poveri cristi immaginano di essere "altro" da ciò che sono, magari due eroi della cronaca nera, o forse anche di un qualche poliziesco televisivo. La prova attoriale di Michele Sinisi è straordinariamente efficace nel dar forma anche ai pensieri inespressi di Ottavio, come lo è quella di Vittorio Continelli, che restituisce ad Adriano tutta la ingenuità e la rassegnazione di un uomo nato per recitare la parte del vinto. L'uno è complementare all'altro ed entrambi riescono a conigare il grottesco con il tragico con estrema naturalezza. Un tragico che sembra consistere soprattutto nella condanna dell'uomo comune all'anonimato e nella diffusa illusione che sia necessario apparire o comunque recitare per essere.



Scheda tecnica

Sequestro all'italiana, di Michele Santeramo.  Con Vittorio Continelli e Michele Sinisi.  Regia di Michele Sinisi.

Coproduzione Teatri Abitati e Comune di Andria in collaborazione con Festival Castel dei Mondi.

Al Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi fino al 29 gennaio 2012.

 


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