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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Spettacoli sulle scene e sugli schermi

Tutti a scuola con ITIS Galileo di Marco Paolini

 

C'è una spiccata volontà pedagogica nel teatro di questi ultimi tempi, come se il palcoscenico volesse in qualche modo sopperire ai vuoti prodotti da un sistema scolastico ormai al collasso e, più in generale, dal letargo del pensiero critico. Con la complicità della crisi economica, si assiste sempre più spesso a spettacoli dove un solo attore apre un dialogo con il pubblico per indurlo a riflettere su rivolgimenti storici e politici, su conflitti religiosi e fenomeni di attrito sociale di vario tipo. Lo fa sulla base non di un testo drammaturgico, ma di una specie di collage di documenti e di fonti non necessariamente letterarie o teatrali. Non mi riferisco soltanto al teatro civile, ma più genericamente a quel teatro di narrazione che pensa il testo perché il suo contenuto venga appreso dagli spettatori.Viene in mente il recente Crociate di Gabriele Vacis dove il bravo Binasco invita a riflettere sullo scontro tra le tre grandi religioni monoteistiche prendendo spunto da Nathan il saggio di Lessing, ma l'esempio più eclatante di teatro didattico è fuori di dubbio Itis Galileo di Marco Paolini, dove l'affabulatore bellunese si mette simpaticamente in cattedra per tenere una lezione – spettacolo sulla vita e l'operato del padre della scienza moderna.

La funzione istruttiva e divulgativa dello spettacolo è già presente nel titolo dove si fa riferimento agli istituti tecnico industriali che non contemplano lo studio della filosofia. Dopo aver verificato per alzata di mano la provenienza scolastica degli spettatori, Paolini li rassicura di avere intenzione di “volare basso” e li coinvolge subito ad una partecipazione più che attiva. Ne chiama uno in proscenio per leggere un passo de Il Dialogo sopra i massimi sistemi del mondo (1632) sistemato in bella vista sopra un leggio, lo interrompe per interrogare gli altri, e se quelli non rispondono, riempie i vuoti con aneddoti e riflessioni che confermano la sua straordinaria capacità di fare presa sul pubblico.

A soccorrerlo sulla scena vuota con uno sfondo che riproduce la calligrafia dell'astronomo, ci sono pochi oggetti, una maschera teatrale e una enorme sfera che all'interno contiene un modellino di ellissi geocentriche, ma che all'esterno sembra una mina pronta ad esplodere, la mina vagante del pensiero. Impegnato in un acrobatico andirivieni tra se stesso e il personaggio, Paolini alterna momenti narrativi e didattici ad altri più squisitamente teatrali, in cui dà prova di possedere notevoli capacità istrioniche che in spettacoli come Vajont aveva forse tenuto a freno. In questo modo la biografia di Galileo si trasforma in una sorta di canovaccio in cui Paolini dà voce anche ai principali interlocutori dell'astronomo, dal Doge di Venezia, a Cosimo II de' Medici, da Papa Urbano VIII Barberini al Cardinale Bellarmino (comicissima è la scena in cui Paolini attraversa la scena avanti e indietro dando voce ad una chiacchierata in giardino sopra la teoria eliocentrica tra il sommo prelato e lo scienziato).

Il testo, scritto a quattro mani con Francesco Niccolini, è frutto di un'appassionata e rigorosa ricerca e ritrae lo scienziato nella sua complessa umanità, mostrandone anche le debolezze e le contraddizioni. Ne risulta un Galileo molto accorto al valore del denaro che, negli anni di precariato presso l'Università di Pisa, raggranella soldi facendo oroscopi, lui che di lì a poco avrebbe sostenuto la teoria eliocentrica di Keplero e che avrebbe posto le basi del moderno metodo sperimentale. Un Galileo che prende i suoi abbagli, che a volte cede al compromesso, ma che non smette mai opporre resistenza al dogma. Con indosso un semplice grembiale da lavoro, l'attore dà forma e consistenza ad una vita, improvvisando dialoghi immaginari, citando fonti e chiosando la narrazione con riflessioni e aneddoti su Niccolò Copernico, Giovanni Keplero, Giordano Bruno e Tommaso Campanella. Non senza incorrere nel rischio della prolissità, ripercorre tutte le tappe di un'esistenza mossa da un'inestinguibile sete di conoscenza e dedita alla ricerca costante della verità. Quando cita, tra le maglie del racconto, alcuni passi dai suoi trattari scientifici o dalle lettere, Paolini tradisce la sua passione per la prosa di Galileo e un po' ovunque la sua ammirazione per quel genio dà vigore e sostanza alla narrazione. L'attore riesce a comunicare allo spettatore l'entusiasmo che deriva dallo studio e della ricerca, quando racconta delle prime esperienze di Galileo sul moto dei gravi, della scoperta della legge di isocronia delle piccole oscillazioni del pendolo, delle scoperte astronomiche (i “pianeti medicei”, le fasi di Venere, i “mari” della Luna, le macchie solari), degli studi di statica e di dinamica compiuti in tarda età ad Arcetri, dove lo scienziato venne confinato in seguito al processo dinnanzi al Tribunale dell'Inquisizione e alla tragica scelta dell'abiura.

Un'intera epoca di rivolgimenti filosofici e scientifici che gettarono le basi della modernità viene evocata come monito e sprone ai nostri tempi di omologazione del pensiero e di finta libertà. Un'epoca in cui si affermarono le prime compagnie dei Comici dell'Arte e in cui Amleto decretava il crollo definitivo dell'universo tolemaico e della posizione centrale che in esso l'uomo occupava, in un monologo (II, 2) che Paolini recita con verità espressiva in dialetto veneto. Sono forse i momenti più intensi dello spettacolo, quelli in cui il grande narratore della scena indossa la maschera e impersona un qualche personaggio scespiriano (il Bardo è un interlocutore costante, una immaginaria pietra di paragone di Galileo) o si triplica nei tre filosofi de Il Discorso sopra i massimi sistemi del mondo (Salvati, Simplicio e Sagredo), trasformandoli in tre zanni della Commedia dell'Arte. Si scopre un Paolini inconsueto, capace di improvvise variazioni di registro interpretativo e abilissimo nel modulare i timbri vocali sulle diverse intonazioni dialettali.

Così, i centotrenta minuti di spettacolo scorrono veloci, anche se con alcune cadute di ritmo nella seconda parte, che sono da ascriversi non tanto alla stanchezza dell'attore che, al contrario, è sempre teso a percepire e a carpire l'attenzione dello spettatore, quanto piuttosto alla struttura stessa del testo che, dilungandosi per far capire, scivola inevitabilmente nel didattismo. Lo spettatore, indubbiamente, esce informato, divertito, forse anche stimolato a rimettersi a studiare, ma non catturato dall'incantesimo della finzione, lo stesso che può provocare, per rimanere in tema, Vita di Galileo di Bertold Brecht.

 

Scheda tecnica
ITIS Galileo, di Francesco Niccolini e Marco Paolini.
Consulenza scientifica : Stefano Gattei. Consulenza storica : Giovanni De Martis. Scene : Yurji Pevere. Illuminotecnica e fonica : Ombre Rosse. Produzione : Michela Signore Jolefilm. Con Marco Paolini. Regia di Marco Paolini.

Cartellone

Visto al Teatro Argentina di Roma il 18 ottobre 2011.

Prima nazionale : 7 gennaio 2011 al Teatro Villa dei Leoni a Mira (VE).

Prossime rappresentazioni :

8- 27 novembre 2011 al Teatro Strehler di Milano.

14 dicembre 2011 Teatro Comunale Odeon, Udine.

15 dicembre 2011, Teatro Luigi Cardone, Tolmezzo (UD).

11-12 gennaio 2012, Teatro Ponchielli, Cremona.

13-15 gennaio 2012, Teatro Fraschini, Pavia.

20 gennaio 2012, Teatro Odeon, Lumezzano ( BS).

21 gennaio 2012, Palabrescia, Brescia.

24-25 gennaio 2012, Teatro Comunale, Vicenza.

2 febbraio 2012, Teatro Sociale, Alba, (CN).

3 febbraio 2012, Teatro Colosseo, Torino.

5 febbraio 2012, Teatro Chiabrera, Savona.

7-12 febbraio 2012, Teatro della Corte, Genova.

15-19 febbraio 2012, Teatro Nuovo, Verona.

22 febbraio 2012, Teatro Comunale dei Rinnovati, Siena.

23 febbraio 2012, Teatro Era, Pontedera (PI).

24 febbraio 2012, Teatro del Popolo, Castelfiorentino (FI).

25 febbraio 2012, Teatro dei Differenti, Barga (LU).

29 febbraio-3 marzo 2012, Teatro Alighieri, Ravenna.

23 marzo 2012, Teatro Fanin, San Giovanni in Persiceto (BO).

24 marzo 2012, Teatro Ermete Novelli, Rimini.

25 marzo 2012, Teatro La Fenice, Senigallia (AN).

30marzo 1 aprile 2012, Teatro Verdi, Pordenone.

2 aprile 2012, Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Udine.

4-5 aprile 2012, Teatro comunale, Monfalcone (GO).

11-15 aprile 2012, Arena del Sole, Bologna.

26 aprile 2012, Teatro Sociale, Pinerolo (TO).




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