La doppia visione di Dürer e Kentridge

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Mentre a Roma da alcuni anni si litiga (ma sembra che infine si farà) sulla generosa offerta di William Kentridge, che arricchirà i malandati bastioni del Tevere con una sequenza di immagini sulla storia della città eterna (eterna chissà fino a quando, vista la rapidissima decadenza attuale ...), a Berlino il grande artista sudafricano può permettersi di rivaleggiare alla pari con Albrecht Dürer. Il ruolo di Kentridge nell'arte contemporanea sembra acquistare forza ogni anno e – a mio parere – ha ormai raggiunto il vertice assoluto.

La mostra Double Vision organizzata e voluta dalla Freie Universitaet Berlin presso il Gabinetto delle stampe del Kulturforum è un omaggio al disegno, o meglio alle incisioni del maestro di Norimberga e alle invenzioni grafiche del 60enne maestro di Johannesburg. Una mostra relativamente piccola che prende posto, con un originale allestimento, in una sala sotto la Gemälde Galerie, la splendida Pinacoteca che è il cuore del Kulturforum. Contemporaneamente si svolge, in altri vicini spazi, una affollatissima e ricca mostra dedicata a Botticelli, ma è meglio fermarci qui per evitare confronti con la situazione italiana …

Fig. 1

Albrecht Dürer, Die Ehrenpforte, 1515-18

Fig. 2

 William Kentridge, Remembering the Treason Trial, 2013

 Come si legge nel comunicato stampa (in inglese e tedesco), "Le 110 opere di Dürer e Kentridge sono divise tra sette spazi a tema che chiariscono le differenze e e le somiglianze tra le opere in termini di contenuto, estetica e mezzi di comunicazione". I sette spazi sono ricavati nella grande sala e propongono a parete le incisioni di Dürer e di Kentridge e al centro su appositi sostegni anche alcune singolari invenzioni di Kentridge. Possono stupire per abilità e tecnicismo le anamorfosi proiettate su cilindri rotanti o le versioni tridimensionali di globi intricati, visibili solo da punti di vista unici, ma il meglio delle magie di Kentridge si manifesta qui in grandi composizioni che uniscono sequenze di disegni, insieme naturalmente alle animazioni strepitose che costituiscono il suo marchio d'artista.

Fig. 3 Fig. 4

William Kentridge, Rhino Prints, 2005  e  Phenakistoscope, 2000

I curatori della mostra propongono di fatto la qualità particolare delle stampe in bianco e nero, e accostano i due artisti nel tentativo di descrivere attraverso il disegno non solo l'arte, ma anche lo spirito di tempi diversi e lontani tra loro. Forse si possono avvertire forzature in questa ricerca, ma questo non toglie nulla alla bellezza esposta, che oppone il classicismo del tedesco, e la sua incredibile capacità descrittiva, alla incisività e sovrabbondanza delle invenzioni del sudafricano. 

In particolare (Figg. 1 e 2) si trovano affiancati due grandi montaggi, la minuziosa e densissima Ehrenpforte di Dürer, rivolta alla ricostruzione dinastica della famiglia dell'imperatore Massimiliano I, e l'Allbero del tradimento, che Kentridge dedica all'infame processo del 1956 nel suo paese, che tra gli altri fece incarcerare Nelson Mandela sotto l'accusa di tradimento.  

 Fig. 5
Albrecht Dürer, Hieronymus in der Wueste,  ca. 1496

Kentridge conferma la sua passione per i supporti cartacei, pagine di giornale o di libri, per le ombre mobili, e per i dizionari, le enciclopedie e quanto altro appartenga alla dimensione passata della trasmissione di cultura. E lo fa servendosi di mezzi moderni, aiutato certamente da un team di esperti animatori digitali che garantiscono una straordinaria precisione alle sue bizzarre animazioni, esposte poi al pubblico tramite tablet o piccoli schermi. 

C'è poi un altro motivo di interesse legato alla mostra berlinese, ed è il catalogo, un grande volume che rendiconta le scelte dei curatori e dell'artista e vi aggiunge commenti e notizie preziose, insieme a un'abbondantissima documentazione fotografica. Il rinoceronte di Dürer si incontra in copertina con quello di Kentridge e difficilmente altri animali (neppure il celebre coniglio o gli assonnati leoni) potrebbero rendere al meglio le qualità di due giganti.

 

 

Scheda tecnica

Double Vision, fino al 6 Marzo 2016, aperta da martedì a venerdì 10:00–18:00, giovedì 10:00–20:00, sabato e domenica 11:00–18:00, Kupferstichkabinett del Kulturforum, Matthäikirchplatz, 10785 Berlino.
Biglietti €8 / €4 ridotti. Visita al Kulturforum €16 / €8.
Informazioni tel. + 49 (0) 30-266 42 42 42
Catalogo della Sieveking Verlag, 34,90 euro.