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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana

Fig. 1

A Palazzo Strozzi è in corso fino al 24 gennaio 2016 una bella e molto ben allestita mostra dedicata a un tema raramente affrontato, le rappresentazioni di arte sacra fra Ottocento e Novecento; l'esposizione fiorentina è curata da Carlo Sisi, Lucia Mannini, Anna Mazzanti e Ludovica Sebregondi, e propone opere tra gli altri di artisti italiani come Morelli, Previati, Casorati, Severini, Fontana e internazionali come van Gogh, Chagall, Millet, Munch, Picasso, Rouault, Matisse.

La mostra, suddivisa in sezioni di cui la prima intitolata Dal Salon all’altare, si apre con una grande e magnifica pala neosecentesca di Antonio Ciseri (Fig. 1), I Maccabei, destinata alla chiesa fiorentina di Santa Felicita; l’artista si sentì in obbligo di dichiarare che non si trattava di un quadro storico, ma di un quadro di venerazione per l’altare. La differenza appare netta con i quadri destinati ai Salon di Moreau e Bouguereau, dove il sentimento religioso è stemperato nell’estetismo e la spiritualità è del tutto assente a riprova del fatto che un non credente può tranquillamente dipingere un quadro di soggetto religioso, come diceva Marinetti, ma i suoi sentimenti si comprendono.

S’intitola Rosa mystica la sezione dedicata alla Madonna, nella quale la Mater purissima di Domenico Morelli (Fig. 2) è quasi una visione mistica eseguita cercando ispirazione nella musica della Vergine degli angeli. Interessante è anche la nuova iconografia proposta da Adolfo Wildt, nella quale Maria dà alla luce tre pargoli cristiani simbolo della Trinità.

Fig. 2

Possiamo anche vedere come artisti diversi abbiano interpretato il tema dell’Annunciazione: si va dall’immagine di un realismo quasi profano di Vittorio Corcos (Fig. 3) alla raccolta Vergine di Galileo Chini, con un paesaggio montano che supera per bellezza l’Angelus di Millet, emblema della mostra. Raccolte ed aggraziate appaiono le figure neo-rinascimentali di Libero Andreotti, ispirate all’Annunciazione e agli angeli di Francesco di Giorgio Martini.

In un linguaggio poetico e popolare sono plasmate le deliziose figurine del presepio in ceramica di Arturo Martini, mentre Pietro Bugiani recupera qualcosa del linguaggio neogiottesco nell’essenzialità dei piani e anche nell’atmosfera spirituale.

Colpisce poi il modo innovativo con cui l’inglese Stanley Spencer ha interpretato temi sacri come l’Entrata di Cristo a Gerusalemme e l’Ultima cena, provenendo da un paese che non aveva una tradizione iconografica nel campo del sacro.

Gino Severini è presente in mostra con diversi bozzetti per i mosaici delle chiese della Svizzera Romanda ed un mosaico dedicato alla tomba del figlio Jacques morto bambino, ma la sua opera più interessante è il bozzetto con Cristo divino consolatore (Fig. 4), un’opera realizzata per una delle stazioni della Via Crucis nella sua città natale di Cortona.

Non poteva mancare almeno una delle Crocifissioni di Manzù, che esprime il suo dissenso verso le dittatura nazista e fascista con la rappresentazione di Longino nudo, e con in testa l’elmetto prussiano, mentre colpisce Cristo nel costato con la lancia.

Fig. 3   Fig. 4

Non si può non concordare con il Manifesto dell’Arte Sacra Futurista nel considerare Gerardo Dottori il più importante innovatore nel campo dell’arte sacra. Nato in Umbria, terra di grandi mistici, non poteva non risentire il fascino della figura di San Francesco: e il santo è presente in mostra in una vetrata delle vetrerie Giuliani, disegnato con uno slancio ascensionale che risente dell’aereopittura, ma che diviene qui slancio spirituale, mentre i listelli di piombo su cui è innestato il mosaico colorato di vetri assumono un particolare valore estetico.

Va riconosciuto agli organizzatori il merito di essere riusciti ad ottenere in prestito pezzi che raramente si vedono in mostra, come l’indimenticabile Casula verde (Fig. 5), simbolo di speranza e di redenzione, disegnata da Henri Matisse per essere portata dall’Epifania alla prima domenica di Quaresima e dalla Pentecoste all’Avvento. Sappiamo che prima di dedicarsi all’esecuzione dei paramenti liturgici per la cappella del Rosario di Vence, Matisse chiese consiglio al padre Marie Alain Couturier per la scelta dei colori e delle stoffe. Ornata da fiamme stellate color oro su fondo nero, la casula è un tale capolavoro che quasi non si riesce a credere che Matisse ne rimanesse insoddisfatto: ma cosi è riportato nella scheda del denso ed accurato catalogo.

Fig. 5



Didascalie delle immagini

Fig. 1, Antonio Ciseri, I Maccabei, 1857-1863, olio su tela, cm 463,5 x 265,5. Firenze, Chiesa di Santa
Felicita. Foto Antonio Quattrone

Fig. 2, Domenico Morelli, Mater purissima, 1883, olio su tela, cm 200 x 110. Roma, GNAM - Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea. Foto Antonio Idini

Fig. 3, Vittorio Corcos, Annunciazione, 1904, olio su tela, cm 220 x 180. Fiesole, Convento di San Francesco.

Fig. 4, Gino Severini, Annunciazione. Studio per affresco dell’area absidale della chiesa di Notre-Dame du Valentin a Losanna, 1933, tempera su cartoncino, mm 260 x 180. Collezione privata
Foto Giorgio Movilli © Gino Severini, by SIAE 2015

Fig. 5, Henri Matisse, Casula verde, 1951, seta, cm 127 x 192. Città del Vaticano, Musei Vaticani. Foto © Governatorato dello Stato della Città del Vaticano- Direzione dei Musei © Succession H. Matisse, by SIAE 2015

 

Scheda tecnica
Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana (24 settembre 2015-24 gennaio 2016), Fondazione Palazzo Strozzi, p.zza Strozzi 50123 Firenze, tel +39 055 2645155
Tutti i giorni compresi i festivi, con orario 10.00-20.00 e tutti i giovedì fino alle 23.00. Biglietto
10,00 Intero 8,50

 

 

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