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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

Fogli e Parole d'Arte

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1861 occasioni mancate

Le celebrazioni ogni 50 anni dell'Unità d'Italia hanno prodotto in passato eccellenti situazioni artistiche e urbanistiche, in particolare nel 1911 a Roma e nel 1961 a Torino; tali e tante furono le costruzioni realizzate, che le due città ancor oggi dispongono di un patrimonio legato a q uegli eventi, a Torino l'area poi ulteriormente riqualificata dalle recenti Olimpiadi denominata Italia 61 lungo il Po, a Roma a cavallo del Tevere la grande sequenza dei padiglioni trasformati in accademie d'arte straniere verso Villa Borghese, il Ponte Risorgimento, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna che nel 1911 nacque come edificio principale della grande fiera.

Fig. 1

Per il 2011 non sembra che le cose saranno neppure lontanamente simili. Un governo che include ministri contrari, di fatto, all'unità stessa della nazione, non può certo spendersi nel celebrarla. Ed ecco che il comitato delle celebrazioni affidato a uno gli uomini di Stato più illustri del secolo scorso, Carlo Azeglio Ciampi, ha dovuto mestamente ripiegarsi, con le dimissioni del suo presidente e di altri componenti a seguito della mancanza di fondi e di impegno politico. E' toccato a Giuliano Amato allora presenziare nella Capitale alla mostra pittorica che inaugura i festeggiamenti e dovrebbe al meglio rappresentare l'arte e lo spirito di quei tempi, del 1861, del Risorgimento. Diciamo subito che la mostra 1861 è limitata a una quarantina di opere e a pochi pittori, tra cui solo alcuni nomi celebri; e diciamo subito che sarebbe stato molto meglio, piuttosto, riorganizzare allo scopo una decina di sale della Galleria d'Arte Moderna, che possiede opere più che sufficienti per allestire diverse mostre come questa e di questa sicuramente più rappresentative.

Preceduti da un busto di Vittorio Emanuele II e da due statue inneggianti alla libertà come lo Spartaco di Vela e il Masaniello di Puttinati, al primo piano delle Scuderie sono stati collocati quadri di battaglie o comunque militari, alcuni di grandi dimensioni, opere degli specialisti Fattori, Induno e Cammarano. E' tuttavia Francesco Hayez, il grande ritrattista e autore del celebre Bacio, ad aprire la mostra con I Profughi di Parga (Fig. 1), una citazione storica che a suo tempo rimandava alla situazione italiana. Lo stile melodrammatico di Hayez, di cui al piano di sopra è proposta anche La Meditazione, allegoria dell'Italia, introduce bene le grandi tele successive, che certo non difettano di retorica e sentimenti patriottici. Tutte le sale sono arredate con un tendaggio tricolore in orizzontale strabordante, destinato forse ad esorcizzare certi insulti alla bandiera legati alla nostra storia recente, e forse anche a mascherare, purtroppo, la pochezza di alcuni quadri, non a caso neppure esposti nei musei d'origine.

Fig. 3

Fig. 2

Una tela come quella di Eleuterio Pagliano (Fig. 2), pittore-soldato al pari di Cammarano, non rappresenta certo un capolavoro di pittura, nonostante i sei metri di larghezza; i personaggi ci guardano, in posa, ben collocati su una barca nel lato sinistro del quadro, Garibaldi di profilo riflette, a destra una targa ci spiega che siamo a Sesto Calende, è il momento del passaggio del Ticino. Esposta in questa sede, rafforza in chi guarda la convinzione che si siano assemblati un po' di opere disponibili, probabilmente senza troppe spese di assicurazione, intorno ai quattro o cinque pezzi importanti che rappresentano il cuore della mostra. Di questi, uno è certamente la carica dei bersaglieri (Fig. 3) che un tempo campeggiava su tutte le copertine dei libri di Storia del Risorgimento, opera dinamica e vigorosa di Cammarano, talmente nota da essere quasi l'icona di se stessa. Gli altri sono tutti di Giovanni Fattori, presentati al secondo piano (insieme a una raccolta di opere di genere che vede insperato protagonista Gerolamo Induno), piccoli quadri, per dimensioni, che raccontano con lucidità e partecipazione la vita dei soldati; che non erano tutti eroi. Uno cade rovinosamente da cavallo per aver perso una staffa (Fig. 4), gli altri si rovesciano con il carro su cui viaggiano (Fig. 5), altri sono anonime pedine in attesa del loro destino. La rapidità macchiaiola e verista di Fattori, unita alla sua capacità di cogliere l'essenza delle cose senza retorica e senza pietismi, vale da sola la visita a questa mostra.

Fig. 4 Fig. 5

 

Didascalie delle immagini
Fig. 1, Francesco Hayez, Gli abitanti di Parga che abbandonano la loro patria, 1826-1831, olio su tela; Musei Civici d'Arte e Storia - Museo del Risorgimento, Brescia

Fig. 2, Eleuterio Pagliano, Il passaggio del Ticino a Sesto Calende dei Cacciatori delle Alpi il 23 maggio 1859, 1865; olio su tela; Civico Museo d'Arte Moderna e Contemporanea, Castello di Masnago (Va).

Fig. 3, Michele Cammarano, I bersaglieri alla presa di Porta Pia, 1871; olio su tela; Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli.

Fig. 4, Giovanni Fattori, Lo staffato, 1880; olio su tela; Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze.
Fig. 5, Giovanni Fattori, Lo scoppio del cassone, 1880 circa; olio su tela; Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro, Venezia

Scheda tecnica

1861, Scuderie del Quirinale, Roma, dal 6 ottobre 2010 al 16 gennaio 2011.Da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00, venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30.  Intero € 10,00, Ridotto € 7,50 (Biglietto integrato Scuderie del Quirinale + Palazzo delle Esposizioni, Intero € 18,00, Ridotto € 15,00) Per informazioni sulle mostre in corso al Palazzo www.palazzoesposizioni.it

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