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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
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Shunga, Sex and Pleasure in Japanese Art, al British Museum di Londra

Kiyonaga (1752-1815), Sode no maki

L’arte giapponese dello Shunga - particolarmente prolifera tra il 1600 ed il 1900 e censurata in Giappone per quasi tutto il XX secolo – è qui rappresentata da una serie di dipinti erotici, stampe e libri che hanno ispirato, tra i tanti, Toulouse-Lautrec, Beardsley, Rodin e Picasso.

Per la maggior parte create dagli artisti della scuola del ukiyo-e (mondo fluttuante), queste opere popolari erano note come: shunga - letteralmente ‘immagini primaverili’ -. ed hanno interessato tutte le classi giapponesi per oltre 300 anni, sia uomini che donne. Spesso tenere e umoristiche, celebrano i piaceri sessuali in tutte le loro forme con dipinti dai colori vivaci e brillanti, come – ad esempio – le splendide tavole di Utamaro, Hokusai e Kunisada.

La mostra vuole fare nuova luce su questo percorso unico all’interno della storia culturale del Paese. Un’arte che continua ad influenzare le forme moderne di arte, inclusi i manga, le anime ed i tatuaggi.

 

Lo Shunga deve innanzitutto essere percepito in termini di varietà nell’affrontare un tema universale come quello del sesso in tutte le sue forme, e in relazione all’altissima qualità dei risultati. Il lato sessuale di queste opere appartiene alla sfera estremamente umana che incorpora le emozioni della vita quotidiana e della società del tempo.

Infatti, Shunga non si ferma alla mera rappresentazione dell’atto sessuale, ma è anche un’arte liberatoria nel descrivere le fantasie umane: infatuazione, desiderio, esplorazione delle miriadi di sfaccettature della vita sessuale, attraverso tele che prendono spunto dal mondo del teatro e della letteratura. Spesso anche ad animali e mostri viene data la possibilità di entrare a far parte della rappresentazione.

Hokusai, Tako To Ama (1814)

Quest’arte è stata particolarmente attiva nel periodo 1600-1850 in una società controllata dai samurai, dove il popolo era oppresso da regole molto severe. Perfettamente comprensibile che – in tale situazione – uomini e donne di ogni ceto sociale cercassero un momento di relax nei piaceri dello Shunga; la parola stessa significava anche “figura divertente”.

A seguito della Restaurazione Meiji del 1868, lo Shunga venne considerato illegale ed osceno e qualsiasi pubblicazione o rappresentazione pubblica in Giappone strettamente proibita. Gli aspetti artistici e storici vennero rinnegati e solo ad un limitatissimo numero di studiosi dell’argomento fu consentito di proseguire nelle ricerche.

In anni recenti, la situazione è cambiata radicalmente e l’interesse per lo Shunga è cresciuto a dismisura, grazie a numerosi critici d’arte in tutto il mondo e a mostre sull’argomento che hanno dato vita ad una nuova, vastissima letteratura in merito. La mostra del British Museum può essere vista come la summa dei recenti studi, poiché vuole sottolineare l’importanza artistica e culturale dello Shunga all’interno della storia del Giappone.

 

Utamaro, Poem of the Pillow (1788)

 

La tradizione letteraria millenaria del Giappone è - altresì - uno dei cardini di quest’arte, molte opere in mostra sono, infatti, ispirate da I Racconti del Cuscino, opera ultimata nel 1002 da Sei Shonagon. Il libro, che comprende liste di ogni tipo, pensieri, eventi a corte e poemi, è stato punto di ispirazione per Utamaro, le cui opere sono il punto forte dell’intera rassegna. La perfezione della rappresentazione ed il gusto del dettaglio, elevano le sue tele a capolavori veri e propri dello Shunga. I suoi lavori, in particolare, sono accompagnati da elementi narrativi per cui lo spettatore si ritrova al cospetto di una storia vera e propria, un libro aperto che attende di essere letto.



Scheda tecnica

SHUNGA, SEX AND PLEASURE IN JAPANESE ART - British Museum London, Great Russell st, Londra. Fino al 5 gennaio 2014 (chiusa il 14/12 e fino alle 12 del 15/12)

Sito Internet: http://www.britishmuseum.org/whats_on/exhibitions/shunga.aspx

Info line: Tel: +44 (0)20 7323 8299 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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