Statistiche dal 2010

Visite agli articoli
4402393

Abbiamo 159 visitatori online

Cerca nel sito

Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

Fogli e Parole d'Arte

non ha scopo di lucro, non propone alcuna pubblicità e ha come unico interesse la diffusione della cultura.
Pertanto, le immagini pubblicate si attengono all'a
rticolo 70, comma 1bis della legge sul diritto d’autore, dove si afferma che è possibile la "libera pubblicazione attraverso la rete Internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro".


Iscriviti al nostro
canale WhatsApp
sul cellulare

 - Nuova informativa sui cookie -

 


La favola mondiale di una modella italiana

 

Fig. 1


Bianca Balti immagini di una favola di moda
è una mostra che viene attualmente presentata presso i Mercati di Traiano, uno dei luoghi da sempre prediletti dall’alta moda romana. Aperta sino al 2 settembre, è curata da Stefano Dominella, che definisce con le seguenti parole il fascino di Bianca Balti: “…Assonanza tra bellezza, ingenuità, allegria che sono tra gli elementi propri del fascino; immagine rara da incontrarsi, anche se non sempre facile da capire ...”.

La mostra dedica alla top-model del nostro pur sempre bel paese l’evento di pre-apertura della kermesse capitolina “Alta Roma Alta Moda”, all’interno del progetto Una favola di moda, destinato al rilancio artistico ed economico della caput mundi.

L’esposizione fotografica, sistemata nelle tabernae dei Mercati di Traiano, si mescola ai frammenti architettonici e statuari a partire dai quali sono state ottenute le integrazioni in gesso, che contribuiscono oggi a restituire la percezione dei volumi e della ricchezza di questo luogo. In contemporanea, si aggiungono gli elementi di un’altra mostra, Come l’acqua come l’oro …, che l’autrice islandese Rosa Gìsladóttir, ha deciso di accostare alle sculture antiche.

L’intero complesso si presenta quindi come un confluire perpetuo tra bellezza classica, riproposizione contemporanea delle antichità e il fascino senza tempo in carne e ossa.

Fig. 2Il tutto si snoda a partire dall’ingresso di Via IV Novembre, iniziando nella Grande Aula e proseguendo poi al livello superiore all’interno delle sezioni del Foro di Cesare e della “Memoria dell’antico” e, nel Corpo Centrale, del Foro di Augusto.

All’interno dell’esposizione, 41 ritratti fotografici realizzati da geni dell’obbiettivo quali Giampaolo Sgura, Settimo Benedusi, Signe Vilstrup, Karl Lagerfeld, Terry Richardson, Ellen Von Unwerth, Patrick Demerchelier, Camilla Akrans, Vincent Peters, Marcin Tyszka, Miles Aldridge, Txema Yeste, Dylan Don. I fotografi svelano lo spirito poliedrico di ragazza acqua e sapone e di donna ribelle della Balti, il cui debutto venne sancito nel 2005 da Dolce & Gabbana, che la vollero come testimonial per la loro campagna pubblicitaria primavera-estate.

L’obiettivo è di raccontare una storia, una favola reale. Nelle varie zone possiamo trovare immagini fotografiche che ritraggono Bianca Balti in versione androgina o austera, come quelle realizzate da Marcin Tyszka per l’Officiel nel settembre 2011, che evidenziano una dualità insita nell’istanza fisica del soggetto fotografato: l’acerbo maturare del corpo magro e il suo essere, allo stesso tempo, piena di sinuoso charme.

La sensualità viene fatta emergere in maniera lampante, e con poco sforzo, nei ritratti di Signe Vilstrup per Vanity Fair del Marzo 2011. In essi, la figura della Balti appare pulita, privata di ogni fronzolo superficiale ed è spostata in primo piano rispetto a tutto il contesto circostante attraverso un accentuato utilizzo dei chiaroscuri e una scelta di abiti dalle linee semplici, bianchi pepli che risaltano nel contrasto con l’atmosfera circostante piuttosto grigia (ma non per questo poco luminosa). Si presenta al centro dell’obbiettivo di Signe Vilstrup, quindi, una bellezza pura, antica, acqua e sapone appunto (Fig. 1).

Fig. 3Miles Aldaridge per Vogue Italia (Fig. 2) e Dylan Don per Lifestyle Mirror Magazine (Fig. 3) la descrivono invece come la figlia viziata di casa nostra, col broncio ben in mostra, dove l’adulta della situazione viene incarnata dalla figura di una bambina che posa con lei in questi ritratti. Vengono evidenziate due caratteristiche della moderna italianità: la “sindrome di Peter Pan” da un lato e la voglia di crescere prima del tempo dall’altro. Si tratta di elementi caratteriali propri anche dell’essere di questa ragazza durante la sua quotidianità: una donna comune, divenuta madre troppo presto forse per la sua età, ma anche una mamma che lavora e che vuole vivere in pieno la propria famiglia. Sotto un altro punto di vista, la Balti sembra quasi una lolita, una ragazzina sexy ed ammiccante, che di fronte alla macchina fotografica continua ad aver voglia di giocare come una bambina.

Per comprendere questa concomitanza di elementi basta osservare le immagini di Giampaolo Sgura per Vogue Japan del Marzo 2012 dove, nei tratti del volto, Bianca Balti appare quasi come una Magnani, donna sensuale, terrena, sanguigna, a tratti barocca nei dettagli degli accessori.Fig. 4

Un ritratto più Hollywoodiano della Balti viene realizzato da Ellen Von Unwerth attraverso i suoi scatti retrò in bianco e nero, pubblicati su Vogue Italia del novembre 2009, in cui la modella si trasforma in una diva d’altri tempi, mentre fuma trasgressivamente una sigaretta o porta a passeggio con noncuranza due barboncini, in una scena che sembra tratta dai film anni ’50 (Fig. 4). Diva e aggressiva allo stesso tempo, viene colorata con un po’ di quella sfumatura “nero rock” che caratterizza molti dei lavori fotografici della Von Unwerth e che l’hanno fatta apprezzare, come artista, in tutto il mondo.

Camilla Akrans, per Vogue Japan del Marzo 2008, non utilizza il black and white ma colora bidimensionalmente le sue fotografie orientaleggianti. Richiama le stampe giapponesi con il motivo della decentrazione compositiva presente anche in alcune xilografie di Hokusai e Hiroshige e di molte stampe che ritraggono soggetti femminili dell’artista Utamaro, spezzate in lunghezza o troncate improvvisamente (Fig. 5). Un’altra similitudine con queste stampe può essere rappresentata dalla presenza di pieni e vuoti tradotta dalla Akrans tramite l’uso di uno sfondo nero e compatto, e di piccoli particolari luminosi in contrasto con ciò che li circonda, che riprendono alcuni degli stilemi adottati da Edgar Degas fotografo.

Femme fatale, geisha, bambina inconsapevole, ragazzina viziata, bellezza allo stato puro, la Balti si afferma come icona del fascino italiano, una madre moderna ma mediterranea dallo stile fresco ed impeccabile.

Fig. 5 

Didascalie delle immagini

Fig. 1, Signe Vilstrup, Bianca Balti, Vanity Fair, March 2011. ©2001 Condé Nast Publications Italy.

Fig. 2 Miles Aldridge, Bianca Balti, Vogue Italia, August 2011. ©2011 Condé Nast Publications Italy.

Fig. 3, Dylan Don, Bianca Balti, Lifestyle Mirror Magazine, April 2012. ©2011 All Rights Reserved.

Fig. 4, Ellen Von Unwerth, Bianca Balti, Vogue Italia, November 2005. ©2005 Condé Nast Publications Italy.

Fig. 5, Camilla Akrans, Bianca Balti, Vogue Japan, March 2008. ©2012 Condé Nast Publications Japan.

 

Scheda Tecnica

Bianca Balti. Immagini di una favola di moda, dal 6 luglio al 2 settembre 2012, Mercati di Traiano- Museo dei Fori Imperiali, Via IV Novembre 94, Roma.
Orario: Martedì-Domenica dalle ore 9.00 alle ore 19.00. La biglietteria chiude un’ora prima. Giorni di chiusura: lunedì.
Biglietti: Intero 10 euro; ridotto 8 euro

 

 

abbiamo aggiornato l'informativa sui cookie