Statistiche dal 2010

Visite agli articoli
4393092

Abbiamo 293 visitatori online

Cerca nel sito

Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

Fogli e Parole d'Arte

non ha scopo di lucro, non propone alcuna pubblicità e ha come unico interesse la diffusione della cultura.
Pertanto, le immagini pubblicate si attengono all'a
rticolo 70, comma 1bis della legge sul diritto d’autore, dove si afferma che è possibile la "libera pubblicazione attraverso la rete Internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro".


Iscriviti al nostro
canale WhatsApp
sul cellulare

 - Nuova informativa sui cookie -

 


Morlaiter a Ca' Rezzonico

Fig. 1Nella silenziosa biblioteca del piano nobile di Ca’ Rezzonico (sede del Museo del Settecento Veneziano), in una sala sul cui soffitto troneggia l’Allegoria del merito, un raro dipinto su tela prodotto dalla mano del decoratore di affreschi operante principalmente nel Nord Italia, Mattia Bortoloni (1696-1750), tre armadi in noce databili tardo 1600 incombono massicci dalle pareti, stringendo il visitatore in un simbolico abbraccio.

In quelle imponenti vetrine, emergono in tutta la loro unicità alcuni bozzetti e modelli in terracotta e terra cruda, opere dello scultore settecentesco Giovanni Maria Morlaiter (Venezia, 1699-1781), uno dei più importanti e caratteristici rappresentanti della scultura settecentesca a Venezia, famoso per la sua eleganza di gusto tipicamente rococò.

L’artista, figlio di un soffiatore di vetro originario di Villabassa della Val Pusteria (Valle delle Alpi orientali), è conosciuto oltre che per la sua carriera di scultore anche per essere cofondatore e consigliere della prestigiosa Accademia di Belle Arti di Venezia, nata nel settembre 1740 per volontà del Senato Veneto.

Il gruppo di opere in mostra a Ca’ Rezzonico (Figg. 1 e 2) conta ben trentadue pezzi tra i più importanti e meglio conservati dell’intero fondo di bottega dell’artista, comprendente circa un centinaio di pezzi.

Il gruppo, che era rimasto in massima parte intatto alla morte di Morlaiter, avvenuta a Venezia nel 1781, finì dapprima in collezione al patrizio Marcantonio Michiel (nobile veneziano, stimato collezionista d’arte rinascimentale veneta ed autore di Notizia d’opera di segno, un manoscritto pubblicato postumo in cui il Michiel descrive con minuzia di particolari numerose opere d’arte presenti in collezioni pubbliche e private), per passare poi nella collezione Donà delle Rose in cui rimase fino al 1935, anno in cui il Comune di Venezia lo acquistò.

Fig. 2I trentadue pezzi esposti fino al 31 Dicembre 2012 nel Palazzo Veneziano, permettono al visitatore di seguire il percorso creativo che anima la bottega di uno scultore: eccoci, dunque, ad ammirare la maestria che trasforma i primi abbozzi in creta in lavori compiuti, fino a giungere alla definitiva opera in marmo. A tal proposito risultano essere estremamente importanti gli studi preparatori ed i modellini rifiniti da presentare ai committenti; è un’occasione che ci dà modo non solo di conoscere più dettagliatamente il lungo processo di realizzazione di un opera d’arte, ma che permette al visitatore di avvicinarsi a quello che risulta essere un campionario unico per la sua varietà: non solo, infatti, opere sacre, destinate a decorare alcune delle chiese della Serenissima o ad accompagnare le processioni, ma anche soggetti profani, ritratti, cherubini (forse destinati a essere trasformati in porcellana), allegorie da porre nei giardini dei palazzi nobiliari.

Di straordinaria fattura risulta essere il cosiddetto Uomo Barbuto, un “modelletto” per la chiave di volta dell’arco del cortile di Ca’ Rezzonico situata vicino alla porta d’acqua.

Impossibile non notare, nonostante la fragilità del materiale utilizzato, la ricercatezza degli effetti luministici, un soave alternarsi di luci e di ombre, come se tali opere di terracotta seccata altro non fossero se non la trasposizione tridimensionale delle vibranti ricerche pittoriche settecentesche.

È proprio tale freschezza creativa ed esecutiva ad aver portato alcuni studiosi a notare come in Morlaiter si ritrovino i medesimi intenti stilistici riscontrabili in alcune opere di pittori a lui contemporanei, fra tutti Sebastiano Ricci, di cui lo scultore fu, tra l’altro, intimo amico.

Lo scontro tra luce e ombra si rende evidente al visitatore nell’osservazione della resa del movimento, un effetto mosso che sembra far fremere e vibrare la superficie del materiale esaltandone al contempo i rilievi, la massa, le proporzioni, gli spessori della materia stessa.

Questo interesse per l’arte altrui, segno di omaggio e rispetto per gli artisti a lui contemporanei, si evince anche dai modelli di altri scultori custoditi nelle sua bottega: sono, ad esempio, attribuibili al suo maestro Enrico Marengo quattro busti e una coppia di cherubini, mentre a Giusto Le Court, colui che per primo introduce in Laguna alcune delle principali forme caratterizzanti il barocco romano e perciò soprannominato il “Bernini Adriatico”, la Cerere in terracotta destinata a decorare qualche lussureggiante giardino privato.

La mostra quindi permette al visitatore non solo di conoscere uno scultore di spicco come Morlaiter, ma anche di accostarsi nel modo più semplice possibile alla creatività imperante nel XVIII secolo.

 

Didascalie delle immagini

Fig. 1, San Michele Arcangelo, 1735 ca. Terracotta, cm 44,3 x 20 x 14.

Fig. 2, Vestale, 1745 ca. Terracotta, cm 35 x 12 x 9.

 

Scheda tecnica

I bozzetti di Giovanni Maria Morlaiter, fino al 31 dicembre 2012, Ca’ Rezzonico, Dorsoduro 3136, Venezia.
Orario: fino al 31 marzo 10.00 – 17.00; dal 1 marzo al 31 ottobre 10.00- 18.00, dal 1 novembre al 31 dicembre dalle 10.00 -17.00. La biglietteria chiude un’ora prima. Chiuso il martedì, il 1 maggio e il 25 dicembre.
Biglietti: intero € 8.00, ridotto € 5,50 (ragazzi da 6 ai 14 anni, studenti fino ai 25 anni, over 65, personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; gratuito per i residenti e nati nel Comune di Venezia. Il costo del biglietto comprende la visita al Museo del Settecento Veneziano.

 


abbiamo aggiornato l'informativa sui cookie