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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

Fogli e Parole d'Arte

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Venezia e l’Egitto

L’uomo classifica se stesso e gli altri in base a giudizi e pregiudizi, disuguaglianze di cultura e punti di vista che derivano dalle diverse posizioni geografiche assunte e vissute, dalle differenti lingue e dagli inconsueti costumi. Sorprende perciò vedere davanti ai nostri occhi l’abbattersi di tali schemi prefissati in una mostra che ha l’intento di analizzare e mostrare i rapporti tra due mondi apparentemente distanti e incomunicanti; li scopriamo invece vicinissimi grazie alle oltre trecento opere che, ospitate nella prestigiosa Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, simbolo per antonomFig. 1asia della politica aperta e cosmopolita della città lagunare, vogliono evidenziare, come mai accaduto prima, le millenarie connessioni che intercorrono tra Occidente e Oriente, tra Venezia e l’Egitto.

L’esposizione intende mostrare i rapporti quasi bimillenari tra la Serenissima e la fascinosa terra dei faraoni, in un excursus che parte dai reperti archeologici di epoca classica (si pensi al Tesoretto Tolemaico di Montebelluna o alla Statuetta bronzea di Anubi, databile I-II secolo d.C. rinvenuta vicino a Vicenza), passa per la traslazione del corpo di San Marco da Alessandria nel 828, e arriva all’apertura del canale di Suez, realizzata nel 1868, ma che era stata immaginata dal governo Marciano già nel Cinquecento.

Un viaggio, dunque, che porta il visitatore alla scoperta dei rapporti di continuità e familiarità tra questi due mondi diversi, attraverso le peripezie di mercanti e diplomatici, grazie ai cercatori di tesori ed alla curiosità di sciFig. 2enziati e umanisti intenti a scoprire i misteri di geroglifici e piramidi, per mezzo delle avventure ottocentesche di esploratori del calibro di Giovanni Belzoni, uno dei padri della archeologia italiana, e di Giovanni Miani; rapporti di continuità e familiarità che rivivono nei monili, negli scritti, nelle mummie (ad esempio la Mummia egiziana di Nemenkhetamon, Fig. 1) e nei dipinti dell’Egitto magico ad opera dei grandi nomi dell’Arte, come Giorgione, Tiepolo, Piranesi, Caffi.

Emerge in tutto il suo splendore la figura di San Marco, chiave di lettura privilegiata per analizzare non solo l’avvenuta legittimazione dell’autonomia religiosa e politica della Serenissima, ma anche il legame tra quest’ultima e Alessandria d’Egitto, città da cui parte il viaggio marittimo dei due mercanti Rustico e Berno, intrapreso con lo scopo ben preciso di riportare in laguna le spoglie dell’amato santo. In questo contesto il visitatore può ammirare, attraverso un sistema multimediale, prima alcuni dettagli dei mosaici che ricoprono i soffitti e le pareti della Basilica di San Marco, quindi i “teleri” delle gallerie dell’Accademia e un’immensa tela di Gentile e Giovanni Bellini conservata all’Accademia di Brera. Accanto a queste opere, per così dire virtuali, si possono ammirare dal vivo, oltre al Reliquario di San Marco concesso temporaneamente, ed in via eccezionale, dai Musei Vaticani, alcuni splendidi manoscritti miniati e la Pala Feriale di Paolo Veneziano, prestata per la prima volta in occasione di questa mostra dal Museo Marciano. Da quest’opera di Veneziano non a caso sono state scelte le immagini di copertina del catalogo e delle locandine: il santo che dialoga con un mercante, sullo sfondo la nave, il faro di Alessandria e un edificio dal sapore arabeggiante; un vero e proprio accordo, come si evince dalla stretta di mano tra i due personaggi raffigurati, lega le due città, Alessandria e Venezia, Oriente e Occidente.

La rotta di Levante era percorsa in maniera continua sia da singoli mercanti che dalle “mude”, convogli di navi organizzate e sostenute dallo stato veneto; in questo preciso contesto si inseriscono le carte nautiche (si veda ad esempio la Carta nautica del Mediterraneo conservata al Museo Correr), le mappe, i globi (Globo celeste in bronzo datato 1225 e proveniente dal Museo di Capodimonte), le vedute di alcune città egiziane, le raccolte di monete, le lettere e i resoconti di ambasciatori e mercanti. Sono tutte ulteriori conferme, insieme alle ceramiche mamelucche e ai tappeti (straordinario il tappeto proveniente dalla Scuola Grande di San Rocco e lungo circa 10 metri), di un continuo e quanto mai fecondo scambio di prodotti.

Fig. 3Tali intrecci culturali rivivono nelle opere di medicina e botanica, nel terzo libro del Serlio in cui compare il disegno della piramide di Cheope, nel primo Corano in arabo stampato a Venezia, nell’attenzione per i geroglifici, come si nota nel Polifilo. Una esplorazione dell’Egitto che porta il visitatore anche alla scoperta di importanti studiosi, come il naturalista e geologo Miani con i suoi studi sul fiume Nilo e Belzoni, scopritore del tempio di Abu Simbel, dell’ingresso della piramide di Chefren e della tomba di Seti I nella Valle dei Re.

Per finire al visitatore è concesso di sognare, immergendosi nell’Egitto magico e immaginato rappresentato dai più importanti artisti della Storia dell’Arte: i dipinti di Giorgione (Mosè alla prova del fuoco proveniente dagli Uffizi), Tiziano, Veronese, Tintoretto (Giuseppe e la moglie di Putifarre, proveniente dal Prado) e Giandomenico Tiepolo (le 27 incisioni sulle Idee pittoresche sopra la Fuga in Egitto), e pittori ottocenteschi come Paoletti, di cui si può ammirare la Morte dei Primogeniti in Egitto, ricca di dettagli archeologici.

La mostra ci permette di ritrovare il piacere della scoperta, dell’avventura e del mistero, e ci conduce in una terra dei sogni dimostrando quanto siano vicini in realtà, per chi lo voglia vedere, l’Oriente e l’Occidente.

 

Didascalie delle immagini
Fig. 1, Mummia di Nemenkhetamon, corpo umano, 55x40 cm, Venezia, Museo della Congregazione Mechitarista Armena di San Lazzaro degli Armeni.
Fig. 2, Paolo Veneziano (e i figli Luca e Giovanni), Pala Feriale (particolare), 1345. Legno, 58x32,2 cm (ciascuna tavola), Venezia, Museo di San Marco.
Fig. 3, Ptolemaeus Geographia, sec. XV (1454 circa), codice membranaceo, 585x434 mm, Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana.
 

Scheda tecnica
Venezia e l’Egitto, fino al 22 Gennaio 2012, Palazzo Ducale, San Marco 1, Venezia.
Orario: dalle 8.30 alle 17.30 (biglietteria 8.30-16.30). Fino al 22 gennaio 2012.
Biglietti: Biglietto unico per i musei di Piazza San Marco (Palazzo Ducale, Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Marciana+ Mostra
Venezia e l’Egitto): intero € 16.00; ridotto (ragazzi da 6 a 14 anni, studenti dai 15 ai 25 anni, accompagnatori di gruppi, over 65): € 10.00. Biglietto solo mostra: intero € 10.00; ridotto (ragazzi da 6 a 14 anni, studenri da 15 a 25 anni, over 65, residenti nel Comune di Venezia): € 8.00.
Catalogo: Skira

 

 

 

 

 

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