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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
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re-cycle

Il WagristoratoreL'Italia si sta svegliando, con un ritardo incredibile, anche dal punto di vista ecologico. Per chi predica nel deserto da decine di anni contro lo sperpero di materiali, di acqua e di risorse che il nostro paese attua in misura abnorme, sta forse per arrivare il momento della soddisfazione, anche se il classico “Ve l'avevo detto io” suona in questa emergenza del tutto superfluo e non gratificante.

Lo spreco delle cubature e degli spazi costruiti, dannoso tanto eticamente quanto economicamente, rientra in pieno tra i massimi delitti del nostro tempo. In Italia negli ultimi vent'anni si è costruito troppo e a sproposito, milioni di metri cubi di cemento fatti per investire denaro con elevati profitti a breve distanza di tempo, e si era costruito tantissimo anche in passato, spesso senza alcun riguardo verso l'ambiente. Una enorme quantità di architetture commerciali e industriali è diventata obsoleta e continua ad esistere perché i costi di demolizione o di ristrutturazione sono superiori a quelli fiscali di nuda proprietà. Le cattive architetture sono poi enormi produttori di spreco in termini di energia per il riscaldamento e il condizionamento.

Museo storicvo a TrentoEsiste quindi un'emergenza di recupero edilizio urgente, che sarebbe di estremo vantaggio per tutti, alla pari dell'emergenza del recupero dell'evasione fiscale. Proprio come in quest'ultima, l'assenza di un'anagrafe completa ed esauriente del costruito è il principale ostacolo ad una pianificazione del riuso.

A Roma il MAXXI ha organizzato una mostra esplicativa di ciò che si può fare in questo ambito, l'ha affidata a un tecnico di rango come Pippo Ciorra e l'ha intitolata “Re-cycle”. Ciorra ha scelto in tutto il mondo progetti importanti realizzati allo scopo di recuperare o spazi già costruiti o materiali destinati alle discariche, e ha voluto anche ricordare qualche disegno o progetto del passato come il Wagristoratore diPiero Portaluppi realizzato nel 1930 al Passo San Giacomo di Val Formazza (VB), riutilizzando un vagone dismesso.

La bontà dell'idea non si discute, ma certo tutto quello che si vede qui è dettato da esigenze speciali, con opere in partenza speciali, e con materiali speciali; in altri termini, non vediamo affatto la normalità del riciclo, ma al contrario la sua eccezionalità e il suo costo. Per il cittadino, la scoperta che si può riutilizzare persino una linea ferroviaria abbandonata (è il caso della High Line di New York, trasformata in uno straordinario parco pubblico sopraelevato da James Corner Field Operations) è sicuramente entusiasmante, ma di dubbia percorribilità pratica.

Se poi nel cortile del Maxxi si costruisce una casetta con gli avanzi della raccolta dei rifiuti urbani, il cittadino divertito non può non chiedersi concretamente se gli sarebbe mai consentito di fare lo stesso per sé, a costo zero. Quest'ultima operazione è una trovata del gruppo tedesco raumlaborberlin, mentre su un versante polemico con la dislocazione dei rifiuti verte la mostra fotografica allestita nella galleria Carlo Scarpa da Pieter Hugo, centrata interamente sulla desolazione di una enorme discarica di detriti elettronici in Ghana.

Altri esempi clamorosi di re-cycle sono la costruzione di un museo storico nelle due galleriEco Ark a Taipeie in disuso della circonvallazione di Trento da parte di Elisabetta Terragni; il padiglione EcoARK progettato da MINIWIZ a Taipei (Taiwan) con milioni di Polli-Brick, blocchetti ricavati dal PET delle bottiglie; il Parco  dei suoni ricavato sul terreno di una discarica in Sardegna da Pierpaolo Perra, e alcune altre decine di idee simili, rimaste sulla carta o effettivamente eseguite.

La mostra si colloca in due gallerie del MAXXI, ampie e abbastanza regolari rispetto alle altre tortuosità del luogo, ed espone i progetti prevalentemente su tavoloni ricavati da spessi cartoni alveolari; anche le pareti sono peraltro occupate da pannelli e fotografie. I curatori si sono sicuramente resi conto che l'architettura inquietante di Zaha Hadid ha bisogno di essere addomesticata dalla regolarità degli allestimenti: non sembra propriamente una qualità, per un luogo che dovrebbe essere stato concepito per accogliere mostre e non per condizionarle.  

 

 

Scheda tecnica

RE-CYCLE. Strategie per l’architettura, la città e il pianeta, a cura di Pippo Ciorra nelle gallerie 1 e 2 del MAXXI, via Guido Reni, 4/A, 00196 Roma. Aperto da Martedì a Domenica dalle 11.00 alle 19.00, il Sabato dalle 11.00 alle 22.00; chiuso il Lunedì. Biglietto 11 euro.

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