Dagli studi di proporzioni al Trattato della Pittura.

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Fig. 1L’idea per questa esposizione risale ad alcuni anni fa ed è legata al desiderio di procedere ad una catalogazione sistematica e alla presentazione di una parte dei fondi librari posseduti dall’Ente Raccolta Vinciana di Milano. L’Ente, infatti, possiede la serie quasi completa delle edizioni a stampa del Trattato della Pittura di Leonardo e due versioni manoscritte. In seguito, si è pensato di arricchire la mostra con disegni ed incisioni che dessero forma visiva della fortuna figurativa di cui hanno goduto alcuni argomenti del testo. Sono stati individuati i temi del cavallo e delle proporzioni della figura umana. Il progetto si è poi arricchito del modello in cera attribuito allo stesso Leonardo per il Monumento equestre a Francesco Sforza, proveniente da una collezione privata e mai esposto prima. Ciò in stretta correlazione con l’imminente spostamento nel cortile del Castello Sforzesco del cavallo, oggi all’Ippodromo, realizzato seguendo i progetti leonardeschi da Charles Dent e Nina Akamu.

Il risultato è una bella ed intima mostra, allestita all’interno della Sala delle Asse, che accoglie, oltre al cavallo di cera, una prima parte dedicata agli studi di proporzioni umane e del cavallo (con un selezionatissimo nucleo di disegni di Leonardo e fonti figurative a lui precedenti o contemporanee) e una seconda parte sulle edizioni del Trattato della Pittura, da quella allestita da Cassiano del Pozzo nel 1635 alle ottocentesche. Fig. 2

Martin Kemp, noto studioso dell’opera di Leonardo che ha collaborato coi curatori Pietro Marani e Maria Teresa Fiorio, ha messo in rapporto il modello in cera del cavallo con alcuni disegni provenienti dall’Ambrosiana e dalla Royal Library di Windsor, per sottolinearne la qualità e confermarne l’attribuzione originale. Ha fatto, inoltre, riferimento a molteplici testimonianze riguardanti la creazione da parte di Leonardo di una o più statuette connesse al suo “programma di ricerca” per gli Sforza (è noto che per quasi vent’anni egli si dedicò a progettare un monumento equestre per Francesco, senza portarlo a termine): il foglio 12350 W del codice Windsor (“Per maneggiare la forma grande fane modella della picholla forma”) e il 12328r W (“fare uno [dei cavalli] in cera lungo un dito”), la testimonianza del Vasari (che menziona “un modello piccolo di cera, ch’era tenuto perfetto, insieme con un libro d’anatomia di cavalli fatto da lui per il suo studio”) e una voce dell’inventario della famiglia Morandi di Faenza, non più reperibile, che menziona “un cavallino do cera…modellino del sommo Lionardo”. Molti sono gli studi cartacei autografi sui cavalli che ci sono giunti e che si possono mettere in relazione con la statuetta per ciò che riguarda i calcoli delle proporzioni, ma moltissimi sono probabilmente persi.

Centrale nell’ottica dei curatori è l’atteggiamento di Leonardo nell’avvicinarsi alla verifica delle sottili relazioni che congiungono le membra del corpo - umano o equino che sia - e, soprattutto, alla ricerca delle leggi che presiedono quest’armonia. Fig. 3Leonardo avvertiva la necessità di studiare gli antichi, per lo più attraverso la statuaria classica greca e romana, approfonditamente. Fu, tra l’altro, assiduo frequentatore del Giardino di San Marco, in cui Lorenzo il Magnifico aveva riunito molte sculture antiche da far copiare e studiare ai giovani artisti fiorentini, e probabilmente studiò le collezioni medicee di gemme e cammei. Non è chiaro, però, se la rilevazione del corpo umano fosse finalizzata a teorizzare un canone per il suo Trattato. La sua ricerca dell’armonia, attuata mediante una misurazione che è quasi una rilevazione archeologica delle misure e dei rapporti delle membra con il tutto, non poté essere codificata. L’atteggiamento di Leonardo porta ad un’infinita casistica di deroghe ed eccezioni annotate nel Trattato, senza sistematicità. Questo fu l’approccio alla forma umana e animale, nel suo cimentarsi in modelli di bellezza, fossero essi tipi umani, come gli Apostoli del Cenacolo, o fosse il Gran Cavallo.


Al di là di quest’asistematicità, la misura dell’enorme fortuna goduta dal testo e da questi particolari argomenti è data dalla continuità delle edizioni a stampa del Trattato, a partire dal 1651, e dal fatto che, anche nelle numerosissime redazioni abbreviate che ne sono state tratte, essi affiorano sempre. In mostra sono presenti alcune edizioni molto rare, come quelle corredate da incisioni su disegni di Stefano della Bella. Infine, si possono vedere disegni e incisioni originali di Antonio Canova e Giuseppe Bossi sul tema delle proporzioni umane e del cavallo, riproposti, sulla scorta di Leonardo, in clima neoclassico.

Una mostra intelligente che, nel richiedere un certo spirito critico e una lettura attenta per essere goduta appieno, ci invita ad avvicinarci alle vetrine con curiosità, ma che non deve farci dimenticare – lo raccomandiamo - di alzare ogni tanto lo sguardo al soffitto.

 

Didascalie immagini

Fig. 1 Leonardo Da Vinci, Trattato della Pittura, Parigi, 1651, pagina 76 e 77 del Trattato: testo con figure umane e cavallo.
Fig. 2
Windsor disegno sulle proporzioni di un Cavallo, foglio numero 12319, Windsor, The Royal Collection.
Fig. 3
Busto di un uomo visto di profilo con schema per le misure della testa, foglio numero 236 recto, Venezia, Gallerie dell’Accademia.

Sitografia
Castello sforzesco
http://www.milanocastello.it/ita/dettaglioCodice.htm
I codici di Leonardo sul web, e-Leo
http://www.leonardodigitale.com/login.html

Scheda tecnica
Milano, Castello Sforzesco, Sala delle Asse. Dal 7 dicembre 2007 al 2 marzo 2008.
Orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30; martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 19.30; giovedì dalle 9.30 alle 22.30.
Biglietti: € 6 Intero, € 4 ridotto gruppi di almeno 15 persone, visitatori oltre i 60 anni, minori da 6 a 18 anni, studenti fino a 26 anni, portatori di handicap, soci Touring Club con tessera, militari, forze dell’ordine non in servizio, insegnanti, altre categorie convenzionate; € 3 ridotto speciale gruppi di studenti delle scolaresche di ogni ordine e grado, possessori di abbonamento annuale ATM, dipendenti ed ex-dipendenti ATM, gruppi Touring Club; € 7: speciale mostra + musei del Castello. La mostra rimarrà chiusa il 24 e il 31 dicembre. Aperta invece, con orario 14.30 – 19.30, il 25 dicembre (Natale) e il 1° gennaio. Catalogo Electa.

 

(Questo articolo, pubblicato il 9 dicembre del 2007 nella precedente edizione della rivista Fogli e Parole d'Arte, al momento della ristampa nella nuova edizione era stato letto da 2831 lettori)