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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
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Fogli freschi di stampa

L'arte in mostra. Una storia delle esposizioni, di Antonello Negri


Studiare e raccontare la storia dell’arte utilizzando come riferimento le grandi mostre, e non gli autori o gli stili, è la sfida che Antonello Negri ha voluto lanciare agli storici e agli studiosi con un testo originale, L'arte in mostra. Una storia delle esposizioni. Pubblicato nel 2011, è un libro impegnativo, estremamente denso di dati e notizie, pensato probabilmente più come un manuale che come un libro di lettura. L’impegno che Negri ha messo nella sua ricerca è stato sicuramente eccezionale e il risultato in molti punti rimette in sesto o sfata tanti luoghi comuni nati per superficialità di analisi o per semplice noncuranza nella verifica delle fonti. Il periodo analizzato è quello moderno che va all’incirca da metà Ottocento a metà Novecento, con qualche indicazione precedente e qualcuna successiva, ma risulta chiaro che quel secolo inframmezzato è l’epoca particolare in cui molti movimenti, molte mode, molte tendenze sono nate nell’ambito di iniziative non legate alla tradizione, ma alle nuove leggi di mercato.

Le mostre indagate e descritte sono tantissime, e sono innumerevoli i nomi degli artisti citati, ben oltre il migliaio (se è accettabile un rapido conto nell’indice), dei quali forse solo un venti per cento rientrano davvero nella Storia dell’Arte con S e A maiuscole. Sono mostre ben note, come quelle ottocentesche dei Rifiutati o degli Impressionisti, o grandi rassegne novecentesche come la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma, ma anche mostre minori che pure hanno contrassegnato un’epoca, come le prime della Brücke a Dresda, o raggruppamenti interni a esposizioni maggiori, come accadeva spesso in qualche sala tra le tante dei Salon parigini.

Il pregio del volume, di oltre 250 pagine e dignitosamente illustrato in bianco e nero, è incontestabile, perché anche lo studioso attento non può certo ricordare i dettagli o i nomi che qui vengono segnalati e elencati con precisione. Mi ha colpito in particolare la ricostruzione analitica della nascita del Cavaliere Azzurro, il Blaue Reiter di Kandinsky e Marc, preceduta da una serie di raggruppamenti e divisioni tra artisti tedeschi e non, che sfociarono in una scelta di spiritualismo da parte dei sostenitori del grande maestro russo-tedesco e nella nascita di quella che giustamente fu definita l’avanguardia espressionista dei Fauves tedeschi. Più avanti c’è spazio per la situazione italiana, che vede nei futuristi i protagonisti assoluti, sia prima sia dopo la Grande Guerra. Il periodo tra le due guerre vede poi nuovamente protagonisti Germania e Francia, la prima a partire dalla strepitosa esposizione del 1920 di Dada e poi con l’epoca d’oro del Bauhaus a Weimar e a Dessau, la seconda soprattutto con la nascita del Surrealismo. Ma c’è in questo libro davvero spazio per tutti, dagli inglesi ai russi e dopo la Seconda Guerra anche agli americani, dei quali si era trattato anche in relazione con l’Armory Show del 1913. Per riassumere al meglio il contenuto del volume è comunque sufficiente leggerne l’indice, che ho riprodotto al termine di questa recensione.

    

Una celebre foto della mostra di Dada a Berlino nel 1920 e il manifesto di Sironi per Novecento Italiano, a Milano nel 1926

Prima, tuttavia, mi sembra interessante trovare o discutere il senso dell’operazione di Negri. L’idea che perlomeno questi cento anni inframmezzati da metà Ottocento a metà Novecento siano in grado di raccontarci la Storia di pittura e scultura meglio della normale manualistica è un’idea significativa, che proietta molto più nei fatti che nelle opinioni la matrice narrativa (anche se Negri qualche commento personale lo aggiunge, ma forse è inevitabile). La proposta vuole utilizzare le mostre come le pietre miliari di un percorso, i punti da cui si diramano tutte le altre strade, e quindi strutturare uno scheletro di riferimento diverso da quello che normalmente è in uso.

Per quanto verosimile e razionale, si tratta a mio parere di un tentativo destinato a un fallimento parziale, perché giocoforza nel fare riferimento alle mostre si finisce per mescolare troppi personaggi, ibridando certe forme e certe situazioni che chiedono invece di essere il più possibile purificate. La soluzione peraltro è ovvia, l’utilizzo di un libro come questo - cui purtroppo manca un regesto ben fatto delle mostre di cui parla - deve affiancarsi agli strumenti tradizionali, completandoli nel migliore dei modi per definire con nitidezza eventi, successi, insuccessi, alleanze, influenze, in una parola: la Storia.


Indice del volume

Introduzione

1. Salon e grandi esposizioni

  1. La tradizione del Salon

  2. Arti come merci: le grandi esposizioni

  3. «Conoscere e paragonare gli indirizzi estetici più diversi»: la prima Biennale di Venezia

2. I circuiti alternativi nella seconda metà dell'Ottocento

  1. L'arte indipendente a Parigi

  2. Altri postimpressionismi

  3. Le Secessioni degli anni novanta

3. Alle fonti della modernità

  1. Accademia, moda e avanguardia a Parigi

  2. Le esposizioni della Brucke

  3. Monaco, 1909-1912

  4. La scena italiana

  5. Espressionismo e cubofuturismo in Europa centrale

  6. Mostre d'avanguardia a Londra

  7. Mosca e San Pietroburgo

  8. L’Armory Show a New York

4. Tra le due guerre

  1. Germania: l'arte negata e celebrata, distrutta ed esiliata

  2. Il sistema delle esposizioni nell'Italia fascista

  3. Parigi

  4. Dall'Europa all'America: il Museum of Modern Art di New York e le sue mostre

5. Dopo il 1945: la maniera dell'avanguardia

  1. New York, dal surrealismo all'action painting

  2. La continuità della Biennale di Venezia

  3. La tradizione dada

  4. La linea del Bauhaus

  5. La fine dell'arte?

Note

Nota bibliografica

Indice dei nomi

 

Scheda tecnica
Antonello Negri,
L'arte in mostra. Una storia delle esposizioni, B. Mondadori, 2011, EAN: 9788861593602, € 22

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