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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Fogli freschi di stampa

Vermeer. L’opera completa, di Renzo Villa

 

Il 2012 è stato un anno particolarmente fortunato per Jan Vermeer: numerose sono state le pubblicazioni a lui dedicate, una quindicina i libri che lo vedono protagonista, senza contare naturalmente il grandissimo successo riscosso dalla mostra romana a lui dedicata “Vermeer. Il secolo d’oro dell’arte olandese”.

Perché questo interesse verso un artista così misterioso? Misterioso, sì, perché sulla vita di Johannes Vermeer (1632-1675) si hanno pochissime notizie certe, faticosamente ricostruite nel corso dei decenni attraverso la ricerca e l’analisi degli archivi di Delft, sua città natale. Forse è proprio per questo che Vermeer suscita ancora oggi un fascino così grande, per il mistero che avvolge la sua vita e il mistero che permea le sue opere, tanto che l’uomo che lo fece conoscere al mondo, solo nella seconda metà dell’Ottocento, Théophile Thoré-Bürger, coniò per lui un soprannome quanto mai calzante, la “Sfinge di Delft”.

Il volume di Villa spicca tra gli altri perché si propone non solo di presentare i 35 quadri di certa paternità, ma anche le opere attribuibili alla giovinezza del pittore. I saggi introduttivi cercano inoltre di fare un po’ chiarezza tra le numerose ipotesi di ricostruzione della vita di Vermeer, procedendo per singoli passi.

“L’arte della pittura”, saggio introduttivo, si concentra proprio sul dipinto che porta questo titolo e lo usa come punto di partenza per un approfondimento delle tematiche tipiche di Vermeer. “La riscoperta dell’eccellenza” si propone invece di ricostruire la fortuna dell’artista, esaminando tanto la situazione dell’Olanda seicentesca (contesto nel quale visse e operò Vermeer) quanto la sua situazione personale, dall’amicizia e (fondamentale) committenza di Pieter Claesz van Ruijven alle vicende che vedono i dipinti dell’artista dispersi tra collezioni e aste, poi ritrovati e nuovamente catalogati.

“Una banale quotidianità” ripercorre la vita di Jan Vermeer, soffermandosi sulle notizie certe e sul modo in cui il pittore si è probabilmente mosso nell’ambito culturale e artistico del suo paese.

Il saggio finale “Un breve catalogo” prende sinteticamente in esame i dipinti di Vermeer, dallo stile pittorico ai soggetti protagonisti, dalle implicazioni filosofiche agli aspetti meta-reali, cercando l’essenza stessa della pittura silenziosa dell’artista: “In definitiva Vermeer dipinge oltre –e altro- rispetto al reale: dipinge il silenzio, l’assenza, il non detto, dipinge anche il non visibile. [...] L’istante e la musica; l’irreversibile e la nostalgia per l’attimo che ha colto la suprema armonia dell’essere: l’arte di Vermeer costituisce, per questi suoi singolari aspetti, una sorta di manifestazione e visibilità della filosofia” (pag. 23).

L’ultimo saggio apre quindi le porte al catalogo di immagini vero e proprio. Con grande cautela l’autore analizza i tre dipinti (Santa Prassede del 1655, Diana e le compagne del 1653-1654 e Cristo in casa di Marta e Maria del 1654-1655) che costituiscono la sezione dedicata alle “Opere attribuite alla giovinezza”; i quadri vengono sottoposti ad un processo di analisi molto accurato, che comprende la presentazione delle iscrizioni, la provenienza dell’opera, la nota tecnica (esame degli aspetti matrici e cromatici, studio dei supporti e delle pennellate, eventuali restauri) e naturalmente la descrizione vera e propria dell’opera, sia del soggetto che dello stile.

La sezione dedicata all’“Opera completa” segue il medesimo procedimento, prendendo in considerazione solo le opere di certa attribuzione, illustrate in ordine cronologico dalla “Mezzana” del 1656 alla “Giovane donna seduta al virginale” del 1670-1672; passando attraverso indiscussi e celeberrimi capolavori quali “La cuoca che versa il latte” (o La lattaia, 1658-1660), “Ragazza con un orecchino di perla” (1665-1666) e “La merlettaia” (1669-1671) solo per citarne alcuni.

È proprio in questa sezione, attraverso la schede tecniche e le coinvolgenti descrizioni di Renzo Villa, e attraverso le riproduzioni a tutta pagina e l’ingrandimento di alcuni dettagli significativi (come la carta geografica appesa alla parete di fondo de La suonatrice di liuto, o le espressioni assorte dei protagonisti e i globi terrestri presenti nell’Astronomo e nel Geografo), che ci sentiamo maggiormente coinvolti e riusciamo a penetrare, anche se solo superficialmente, il mistero che ha reso grande Vermeer. Perché la pittura di questo artista, caratterizzata dall’oggettività fotografica e dal realismo più concreto(*), sembra scivolare tra le dita, come se non riuscissimo mai a cogliere l’essenza vera e più profonda dell’opera. Quella di Vermeer (pag. 106) è la pittura dell’equilibrio razionale (Donna con una bilancia, 1664) e della geometria rigorosa (Il concerto, 1665-1666); è la pittura della “Prospettiva, dell’Illusione, del Reale e della Descrizione”(L’arte della Pittura, 1666-1667) e dei gesti semplici, quotidiani, che si elevano ad attimi eterni e cristallizzati nella loro immobilità (Donna con una collana di perle, 1664-1665; Signora che scrive, 1665-1666). Quella di Vermeer è l’arte del pensiero, che sembra porci continuamente delle domande destinate a non trovare risposta, come se i protagonisti delle sue opere, pur guardandoci, volessero sottrarsi al nostro sguardo, sfuggire alla nostra comprensione continuando a celare nei loro occhi e nei loro gesti il segreto che ha reso grande la “Sfinge di Delft”.

Nota
(*) Questi effetti incredibili di realtà, dati dalle perfette proporzioni prospettiche e da uno studio maniacale della luce, sono l’ovvio risultato del fatto che Vermeer facesse largo utilizzo della camera oscura.

 

Scheda tecnica
“Vermeer. L’opera completa”, Renzo Villa, 2012, Silvana Editoriale (collana Monografie di grandi artisti), 140 pagine, illustrato, 28 euro.

 

 

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