Piero e la Flagellazione

Il sogno della diagonale, di Alain Jaubert

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"Il sogno della diagonale - La Flagellazione di Cristo", del 1993, è un documentario lungo circa un'ora interamente dedicato alla lettura del quadro di Piero, o meglio alle letture fin allora note. L'ho trovato su YOUTUBE, tra i documentari televisivi della serie francese Palette di Aalin Jaubert, un regista dotato di notevoli capacità tecniche e di un raro talento divulgativo. Ourtroppo, il filmato è stato in seguito escluso per violazioni di copyright.

Spero di non mancare di rispetto a nessuno se confermo la mia opinione che tutte le letture successive agli anni Ottanta, con l'esclusione forse del Mattia Corvino svelato da Maurizio Calvesi, appaiono più prossime alla fantascienza che alla storia dell'arte; pertanto la visione del film di Jaubert non perde di attualità e anzi possiede alcuni dettagli tuttora assolutamente straordinari.

Nella speranza di non essere colpevole di violazione di copyright, ho prelevato qualche fotogramma del film per dimostrarne la notevole qualità nelle ricostruzioni. Guardando con attenzione, su YouTube sono anche visibili dettagli millimetrici del quadro, e una interessante schematizzazione delle strutture geometriche presenti nella composizione, tra cui la diagonale che dà titolo al documentario.


Jaubert ha costruito il suo film come un saggio storico. Dapprima presenta il quadro, ne racconta le curiose vicende, afferma che nel '500 doveva essere visibile a Urbino, ne mostra la struttura di legno, le radiografie, i restauri sulle fenditure. Quindi passa a descrivere le varie ipotesi, e lo fa con estremo scrupolo. Per ogni autore, vengono ricordati i punti salienti della ricostruzione e presentati i termini di confronto, vale a dire immagini e ritratti dell'epoca. Il parallelo con le Storie della Croce aretine è spesso calzante, come quello con gli studi geometrici legati alla restituzione prospettica e alle celebri tavole della Città ideale. L'ultima parte del documentario ricostruisce con particolare meticolosità i dettagli del pavimento, delle colonne, delle vesti, delle finestre, e contemporaneamente sembra proporre una tesi che progressivamente vela tutte le altre: il quadro è soprattutto un esercizio di stile, un pezzo di bravura, proprio la stessa considerazione di Antonio Pinelli contenuta nelle sue "Istruzioni" per lo studio della Storia dell'Arte.  

Veduta del Pretorio

La ricostruzione del Pretorio nasce dai dettagli delle ombre sulla pavimentazione visibile.

Veduta generale

Lo scenario completo fa i conti con le misure non perfettamente deducibili degli edifici a destra. Il muro di fondo è qui interamente coperto dal mosaico romano.

Interno del Pretorio e sfondo del palazzo

I cassettoni del soffitto, il marmo del pavimento e i disegni geometrici formano una composizione incredibilmente dettagliata su una tavola larga appena 80 cm.

Dettaglio sulle colonne del Pretorio

Il fotogramma sottolinea la classicità dell'architettura del Pretorio. Il pittore sembra citare Alberti, ma i richiami possono essere molteplici, anche per via del soggiorno a Roma di Piero nel 1458 (sempre se il quadro fu fatto dopo quella data).

Vista sulla pavimentazione del Pretorio

Questo dettaglio è notevolissimo per valutare la complessità della pavimentazione, la posizione della sedia curule, e le aree toccate dalla seconda fonte di luce.