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Fogli e Parole d'Arte

Rivista d'arte on line, ha ricevuto il codice ISSN (International Standard Serial Number)

1973-2635
il 23 ottobre 2007.

Fogli e Parole d'Arte è diretta da
Andrea Bonavoglia (Vitorchiano)
e distribuita on line dalla società Ergonet di Montefiascone (Vt).

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Fogli freschi di stampa

John Heartfield: Laughter Is a Devastating Weapon, di David King e Ernst Volland

 


Helmut Herzfeld è il nome di nascita di un grande artista del Novecento, universalmente noto con la quasi-traduzione del suo nome in inglese, John Heartfield. La vita tormentata e coraggiosa del berlinese Herzfeld, classe 1891, rappresenta una rara testimonianza di impegno, di sincerità e di coerenza, a partire dall'infanzia e dalla giovinezza vissute quasi senza famiglia, tra difficoltà ed espedienti che lo formarono come uomo e come artista. Ricordato come dadaista e come "inventore" del fotomontaggio, pratica che gli servì essenzialmente per costruire una satira politica di grande forza e di lucida determinazione, John Heartfield fu comunista a tutto campo, ovviamente esule (con una fuga avventurosa) dalla Germania nazista prima a Praga poi a Londra, rientrato malvolentieri in patria dopo la guerra, ma nella DDR, ovvero da quella parte che oggi tendiamo a dimenticare, la parte comunista e filo-sovietica, dove morì nel 1968.

Editore, disegnatore, fotografo, Heartfield ebbe un importante ruolo intellettuale negli anni difficili della Repubblica di Weimar, durante i quali divenne amico in particolare di George Grosz e di Bertolt Brecht e – come loro – prese posizione per la rivoluzione di Ottobre e per il partito comunista tedesco, del quale fu membro impegnato e attivissimo. La rivista comunista AIZ (Arbeiter Illustrierte Zeitung) fu il suo campo di battaglia dal 1930 al 1938, quindi anche dopo l'ascesa al potere di Hitler e la conseguente fuga di Heartfield a Praga, dove la stessa rivista trasferì la propria sede. Le copertine per AIZ rappresentano di fatto la maggiore e più nota attività di Heartfiled e proprio alcune di quelle copertine appaiono nei manuali di Storia dell'Arte, sempre le stesse, scorrettamente svincolate dalla sua produzione e proposte quasi come opere singole.

Negli ultimi anni negli Stati Uniti l'opera di Heartfield è stata oggetto di rinnovato interesse anche grazie all'attività pubblicitaria e all'energia dell'omonimo nipote americano, John J Heartfield (figlio di Tom George, primogenito di John, divenuto americano prima della seconda guerra per poter combattere i nazisti) che tramite internet sta costruendo un archivio di immagini legate a suo nonno.

Negli USA sono stati pubblicati perlomeno due notevoli volumi, Revolutionary Beauty: The Radical Photomontages of John Heartfield, del 2014, scritto da Sabine Tania Kriebel, e John Heartfield and the Agitated Image: Photography, Persuasion, and the Rise of Avant-garde Photomontage, del 2012, ad opera di Andrés MarioZervigón. Anche in Gran Bretagna una grande mostra allestita alla Tate Modern di Londra nel 2015 ha riscoperto l'artista, che visse a Londra a cavallo della guerra, anche se con varie difficoltà sempre legate al suo attivismo politico (il suo ritorno a Berlino fu determinato dalle difficoltà di lavoro che le istituzioni inglesi gli procuravano, in quanto "straniero comunista").

La mostra londinese ha prodotto un catalogo dal titolo John Heartfield: Laughter Is a Devastating Weapon (il riso è un'arma devastante), che è quindi di fatto il terzo grande libro pubblicato di recente sull'artista, e appare senz'altro come un imperdibile strumento per la sua conoscenza, troppo poco approfondita, se non sottovalutata, nel contesto storico-artistico. I due autori/curatori, il fotografo tedesco Ernst Volland e lo storico inglese David King, hanno rintracciato le foto originali di Heartfield per AIZ, e hanno saputo costruire una biografia del personaggio illustrata dalle sue stesse opere.

Il libro in inglese è di facilissima decifrazione per chi conosca anche solo basicamente la lingua, ma può essere di grande interesse persino con le sole immagini. E non credo che a nessuno possa più sfuggire la impressionante capacità creativa di Heartfield e il suo ruolo di geniale precursore di molte tendenze degli ultimi cinquant'anni. I curatori sottolineano con moderazione questo aspetto, ma di fatto alcune immagini sono talmente pregnanti e incisive da lasciare sbalorditi. Per segnalare gli aspetti complessivi del lavoro di Heartfield, possiamo guardare a titolo di esempio tre opere molto diverse tra loro.

La prima è la copertina di Eros, un libro pubblicato dall'editore Malik, vale a dire dal fratello di John, Wieland Herzfelde (cognome appena modificato nel suo caso), nel 1925. Qui Heartfield è decisamente Pop almeno trent'anni prima della Pop Art, con uno schema quasi monocromatico su cui spiccano le labbra artificialmente colorate sul viso della donna in copertina; una trovata scioccante per l'epoca, accresciuta dall'allusione sessuale delle mani intrecciate nella scritta del titolo e delle farfalle nella quarta di copertina.


La seconda è una delle caricature più feroci costruite da Heartfield e riguarda l'Italia fascista, modello esemplare di governo secondo i nazisti non ancora al potere, con il volto di Mussolini trasformato in un teschio; le scritte dicono in alto, "L'Italia in catene", titolo della brochure, e a sinistra e destra del volto di Mussolini, "Il volto … del Fascismo"; in basso, sotto alle immagini di fascisti festanti a sinistra e cadaveri fucilati a destra, la citazione di Mussolini, "Io cambierò a tal punto il volto dell'Italia nei prossimi 15 anni che nessuno lo riconoscerà". Accanto alla fronte del Duce sono rappresentati il tipico capitalista grasso e prepotente e l'altro grande alleato del Fascismo, la chiesa cattolica. Siamo nel 1928 e Heartfield non è affatto un facile profeta; la sua capacità analitica e politica si dispiega nell'aver capito con tanto anticipo quella che sarebbe stata la tragica fine dell'avventura nazi-fascista.


La terza è una copertina del 1934 di AIZ, con i nazisti freschi di governo e dittatura e il loro tentativo di conquistare la classe operaia travestendo Hitler da Marx; è Josef Göbbels naturalmente, salito in piedi su una poltrona, a mettere al dittatore la grande barba del filosofo comunista. Hitler stringe tra le mani un'assurda medaglia che contiene tra i simboli tedeschi la falce e il martello della rivoluzione russa: una precisa accusa e definizione illustrata del termine oggi tanto mal usato e capito di "populismo".

L'invito a riscoprire Heartfiled non è solo un modo di dire; l'opera artistica coraggiosa e priva di ipocrisia, e la vita complicata, sempre sotto processo per essere stato coerente e determinato, meritano riflessione e attenzione da parte di chi oggi, come noi, vive in un mondo soltanto teoricamente in pace. 

 

Scheda tecnica
David King e Ernst Volland, John Heartfield: Laughter Is a Devastating Weapon, Tate Gallery Pubn, 2015, ISBN 978-1849761840, £ 29,99

 

 

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